Essere fan di persone speciali porta a realizzare un piccolo sogno. Capita così che un ragazzo motociclista che della musica ha fatto una professione, un maestro che insegna ai suoi allievi la metrica, il ritmo con la speranza di trasmettere le emozioni che essa sa dare, voglia coniugarla con l'altra sua passione, quella per le moto, unendole in una sola parola: motomusica. Decide cosi di inviare una mail al suo idolo, un pilota di freestyle motocross che corrisponde al nome di Vanni Oddera, uno che quando sale sulla moto sa far battere il cuore, e gli propone la sua idea: una giornata dove queste due passioni si uniscono coinvolgendo i suoi allievi e far vivere loro una giornata indimenticabile.
Il ritrovo è sulle sponde del lago di Varese, vicino all’azienda di famiglia. Marco arriva con la sua moto, la splendida Zaeta, ci trasferiamo in un chiosco e iniziamo la nostra chiacchierata. “Non ho molto tempo, alle 15 deve arrivare un camion e devo essere in azienda”, già da queste premesse si capisce l’uomo concreto e responsabile che mi trovo di fronte a dispetto del fare da ragazzo scalmanato che potrebbe apparire, anche alla luce della disciplina che ha scelto di praticare e di cui poi è diventato un campione plurititolato
Ogni volta si varca quel cancello sono emozioni. C'è la storia del motociclismo oltrepassato quel cancello, si respira la passione, c'è qualcosa di speciale nell'aria. Prima era Cagiva oggi è MV Agusta. Se prima c'era Claudio Castiglioni oggi c'è Giovanni Castiglioni. Come dire: un cognome una garanzia. Quella che andiamo a vedere e toccare con mano è la prima moto realizzata sotto la guida di Giovanni ad essere andata sul gradino più alto del podio facendoci vivere emozioni speciali: quelle di oggi che affondano le radici nel passato.
All’ultima edizione dell’Eicma, fra le tante novità, siamo rimasti incantati ed abbiamo ammirato tre bellissime creazioni. Tre moto della stessa casa, Tacita. Un marchio nuovo, frutto del lavoro di un team di persone in grado di realizzare moto per praticare off-road e vivere le emozioni del fuoristrada in maniera esclusiva, rispettosa dell’ambiente, dei suoi abitanti e della natura. Tacita, come la Dea del silenzio, la prima moto da enduro elettrica totalmente italiana. Un esempio di come nel nostro Paese possano emergere le potenzialità, le professionalità e l'ingegno.
Allo studio 6 della sede milanese di Sky è stata presentata la squadra Ducati Motogp, o meglio Ducati Open. C'erano tutti: dai piloti fino a tutti i componenti di rilievo del box. Sotto i riflettori e davanti alle telecamere, oltre ai piloti Andrea Dovizioso e Carl Crutchlow, c'era il direttore Generale Luigi Dall'Igna e il direttore sportivo Paolo Ciabatti. Alcuni dei protagonisti di quello che alcuni, forse impropriamente, hanno ribattezzato il "miracolo italiano".
Tanti sono i piloti che hanno avuto un destino avverso e per questo non hanno mai potuto esprimere appieno tutto il loro valore, uomini che se avessero avuto miglior sorte avrebbero incrementato il loro bottino di vittorie e titoli.
Molti di questi campioni sono state vittime del TT, la competizione su strada più pericolosa al mondo. L'isola di Man, quella dei folletti dispettosi e dei gatti senza coda, il 25 agosto 1966 segnò la fine della carriera sportiva di uno dei più forti ed amati centauri italiani, Tarquinio Provini.
Tra le tante speranze per la stagione che sta per iniziare, una certezza è data dai risultati ottenuti nella scorsa dal talentuoso campione italiano moto 3 Andrea Locatelli che, in questo 2014 disputerà il campionato mondiale nella classe moto3 come portacolori del San Carlo Team Italia in sella ad una Mahindra nel team gestito da Virginio Ferrari e Carlo Pernat.
Per far capire chi è il campione Italiano abbiamo voluto incontrarlo nella sua Selvino e abbiamo ripercorso con lui la stagione che lo ha laureato campione italiano e di fatto lanciato nel mondiale.