Continuiamo a parlare di Dakar e dei suoi personaggi.... noi trattiamo di emozioni e tra i tanti piloti che hanno donato grandi emozioni vogliamo parlare di uno in particolare. Un pilota che forse ha regalato la più toccante emozione nel raid africano. Forse i più nostalgici lo hanno già capito, altri lo hanno riconosciuto dalla foto, lui è Hubert Auriol un centauro capace di eroiche gesta sportive e al contempo un grande uomo soprattutto per le scelte che ancora oggi sta portando avanti.
Sono giorni di Parigi-Dakar e noi vogliamo raccontare la storia di colui che di questa fantastica corsa ne fu l’inventore: Thierry Sabine (Neuilly-sur-Seine, 13 giugno 1949 – Mali, 14 gennaio 1986). Dici SABINE e dici PARIGI- DAKAR la corsa nel deserto per eccellenza che da lui fu pensata e creata perché non è possibile scindere le due cose, come il piccolo principe e la sua rosa, che pur essendo difficile e capricciosa veniva da lui curata con tanto amore.
Per molti questo nome evoca ricordi di avventure straordinarie, per molti altri la massima sfida tra l'uomo "motorizzato" ed il deserto.
La Parigi Dakar sta al fuoristrada come il TT sta alla velocità; è l'espressione più alta di velocità, adattamento, orientamento, sprezzo del pericolo e tenuta fisica che si possa avere dalle ruote tassellate.
Si è da poco concluso il Salone di Milano, l’Eicma, e per molti questo luogo a tratti incantato rappresenta il palcoscenico dove poter tornare a sentire il cuore che batte e magari innamorarsi nuovamente, creando un legame unico ed indissolubile che diverrà parte integrante di noi stessi. E' proprio il racconto di un amore di questo tipo che è stato narrato in un libro scritto da un personaggio unico nel panorama dei motori.
Per gli amanti delle due ruote Matitaccia non ha bisogno di presentazioni. Da anni riesce con una immagine a farci sorridere e divertire e a volte con una frase ed un disegno ci porta a riflettere, pensare e magari commuovere. Le Vignette non ci lasciano indifferenti e sono in grado di farci vivere e provare emozioni talvolta intense. Proprio per questo abbiamo voluto porgli qualche domanda per cercare di conoscere meglio chi si nasconde dietro questa firma.
A qualcuno potrebbe sembrare un codice alfanumerico, ma per molti, sicuramente per tutti gli amanti delle due ruote tassellate è una “sigla” che suscita brividi, emozioni; si parla di Jean Michel Bayle, il pilota che con pochi altri è entrato a pieno titolo nel gota del mondo crossistico. Un pilota, l’unico dell’era moderna, ad aver vinto praticamente tutto quello che c’era da vincere nel cross e ad aver brillato anche nel mondiale velocità.
Il bello dell'Eicma oltre alla possibilità di vedere bellezze a due ruote e due gambe, assistere a spettacoli e show è quello di poter incontrare e stringere la mano a personaggi che vedi o senti solo in tv. E' proprio la voce che ha fatto emozionare molti appassionati delle due ruote che abbiamo avuto la fortuna di incontrare.
Il nome sicuramente ai più non dirà nulla ma Baldassarre Monti o “Baldaschwantz” come veniva chiamato per il suo stile spettacolare e temerario, era uno di quei piloti tutto cuore e istinto, uno di quelli che ti faceva emozionare quando correva, un protagonista nei primi anni del mondiale Superbike.