Claudio Filipazzi, esempio di tenacia

    

Dopo un periodo di assenza legato a motivi personali torno a scrivere e collaborare alla crescita di questo meraviglioso web-magazine. Lo faccio in un modo che, per quanto mi riguarda, non poteva essere migliore. Lo faccio coinvolgendovi nella conoscenza di un ragazzo straordinario, conosciuto grazie alla bellissima esperienza di mototerapia di eicma 2013.

 Claudio è un ragazzo dalla grandissima volontà e dalla tenacia incredibile...ma non dirò nulla di più, a voi il piacere di scoprirlo.

 Ciao Claudio, parlaci un po’ di te, della tua vita.

Sono nato a Sesto San Giovanni il 2 agosto 1981, ma da una quindicina di anni vivo ad Almenno San Salvatore in provicia di Bergamo. Sono sempre stato affascinato dalle 2 ruote, la vicinanza all'autodromo di Monza ha sicuramente contribuito a far crescere questa mia passione. Fin da piccolo mi sono alternato tra pista e cross, diventato piu' grande mi sono dato appieno alla pista. Purtroppo nel maggio del 2004 un incidente stradale mi ha procurato una lesione vertebrale togliendomi l'uso degli arti inferiori. Da allora mi sono dato al wheelchair tennis con buoni risultati, fino ad un infortunio che mi ha tolto dai campi, questa pausa dal mondo del tennis ha fatto crescere il desiderio di tornare in moto.

Ti abbiamo visto in azione ad Eicma ed anche ad Ottobiano, da cosa nasce la tua passione per le due ruote e cosa ti ha spinto ad andare in moto, cosa ti ha spinto ad affrontare uno sport notoriamente “proibitivo” per chi ha delle disabilità?

Fin da piccolo sono sempre stato in mezzo ai motori, mio papa' era crossista, poi quando sono diventato piu' grande, seguiva me in pista o nel cross! Non ho mai fatto gare, ma la mia dedizione alla moto era totale, per questo credo che dopo il mio incidente, quando mi si e' presentata l'occasione di risalire in moto non me la sono fatta scappare.

Quali ostacoli hai dovuto superare per arrivare a soddisfare la passione per le due ruote?

Quando parlavo con gli amici del tornare in sella mi davano del matto. Qualche anno dopo il mio incidente parlando con varie officine della zona di Bergamo ho avuto risposte negative sull'allestimento della moto, pur avendo idee chiare da parte mia sui lavori e modifiche da fare. Poi verso la fine del 2011 spinto dalla mia fidanzata e da un paio di amici, ho preso contatti con Paolo Farioli (che gia' conoscevo) di KTM Farioli che si e' preso a cuore la mia sfida e mi ha aiutato a realizzarla.

Chi ti ha appoggiato in questa avventura e chi invece ti ha ostacolato?

Ostacolato nessuno. Tantissimi erano e sono scettici. Appoggiato devo dire in tanti, la mia ragazza Roberta per prima! Un' altro mio amico Federico e' sempre presente e mi ha aiutato tanto, poi c'e' il gruppo dell' OffRoad Berghèm, sono dei giovani ragazzi che si danno un sacco da fare qui a Bergamo per il cross e l'enduro.

Ci sono state delle aziende che si sono adoperate per aiutarti?

In questo devo ringraziare KTM Farioli. I pezzi che monto sulla mia moto sono regolarmente in commercio, ma la loro officina ha messo insieme il tutto facendo un grande lavoro.

Pensiamo a Zanardi ma per le due ruote a Dutto, hai avuto qualche contatto con questi piloti ? Ti ispiri a qualcuno in particolare?

Alex non lo conosco ma lo ammiro, dopo il suo incidente ha fatto grandi cose. Ho avuto il piacere di conoscere Nicola (Dutto) questa estate, seguivo gia' il suo percorso sportivo, devo dire che e' un grande professionista, ha una grande competenza, vederlo in moto e' incredibile, lo stimo molto. Non mi ispiro in maniera particolare a qualcuno, pero', poco dopo che ho iniziato ad andare in pista, nel '92, Michael Doohan ha fatto il terribile incidente ad Assen. Da allora e' sempre stato il mio mito.

Come vivi le due ruote oltre la tua moto ? Segui solo il cross o anche altre discipline, tifi qualche pilota in particolare?

Seguo quasi tutto, MotoGP, SBK, Cross, SuperCross, SuperMoto, Enduro, Freestyle MX e tutto quello che riguarda il mondo delle moto. Tifo Valentino Rossi, sogno il suo decimo mondiale.

Riesci a vivere appieno la tua passione oppure ci sono alcuni limiti che a tuo avviso potrebbero comunque essere sorpassati, da infrastrutture a impegni da parte delle istituzioni ?

Diciamo che gli unici limiti che ho, purtroppo sono i miei, la mia velocita' a volte e' molto ridotta quando sono in mezzo a piloti normodotati, quindi devo stare attento a non creare pericolo. Burocraticamente onestamente non so', perche' non facendo gare, non ho dovuto prendere una licenza.

Il nostro sito parla di emozioni, quale la più grande vissuta e quella che vorresti vivere ?

Sicuramente la piu' grande emozione e' quando ho toccato per la prima volta la "saponetta" sull' asfalto, al pari di quando sono tornato in moto nel 2012. Nell' immediato c'e' da fare qualche prova di SuperMoto. Magari in futuro non sarebbe male allestire una SBK.

Claudio, grazie per la disponibilità; continua a coltivare il tuo sogno e che tutto questo sia di ispirazione ed insegnamento a tutte quelle persone che inseguono un  loro sogno...piccolo o grande che sia.

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