Parigi-Dakar...le moto

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dakar le moto

Oggi vorremmo continuare la panoramica relativa alla Parigi-Dakar, gara che da oltre trent'anni tiene sveglia la passione del popolo motociclistico nel periodo invernale, quando tutte le altre discipline vivono un periodo dii meritato riposo. In particolare parleremo delle marche motociclistiche che si sono distinte annoverando nel loro palmarès il maggior numero di vittorie.

E' d'obbligo iniziare dalla marca vincitrice della prima edizione, conclusasi a gennaio del 1979 con la vittoria di Cyril Neveu su Yamaha XT500, moto derivata dal modello enduro competizione non omologato TT500; la moto, preparata dal team Yamaha Motor France, era poco più che un mezzo di serie (come tutte le altre moto partecipanti), solo alcuni particolari vennero prelevati dal modello YZ 490. Neveu, con la stessa moto, si aggiudicò anche la competizione dell'anno successivo.

Con i primi anni '80 inizierà un importante dominio da parte della BMW che monopolizzerà il gradino più alto del podio per quasi tutto il primo quinquennio; il modello, noto ancora oggi agli amanti del genere, è il mitico, grandioso, intramontabile GS800.
Le prime vittorie furono praticamente senza storia, grazie all'immensa classe dei piloti ingaggiati tra cui Auriol e Rahier, alla motorizzazione bicilindrica che andava a scontrarsi con motori monocilindrici ed anche grazie ad una moto che sembrava nata per solcare le dune dei deserti.
 
Negli anni successivi ci furono avvicendamenti con vittorie divise tra le case più blasonate, quindi ancora Yamaha, ancora BMW, Honda.
La seconda metà degli anni '80 vide la comparsa sulla scena di un marchio che avrebbe segnato la storia della gara africana, la Cagiva.
Esattamente l'anno 1985 vede alla partenza una moto ufficiale Cagiva, sponsorizzata dal Team ELF Ligier e guidata da alcuni dei migliori specialisti dell'epoca...Auriol, Picard e Marinoni. L'inizio fu decisamente incoraggiante, in quanto il terzo gradino del podio fu a portata per molti giorni, finchè una rottura relegò la prima delle moto italiane all'ottavo posto.
Gli anni successivi non porteranno grandi risultati, verrà portata in gara da un grande De Petri con il modello cosidetto "cafone" a causa del tremendo rumore allo scarico.
La svolta arriverà nel 1990 con l'ingaggio del grandissimo friulano Edi Orioli e con un ulteriore sviluppo della moto; motore bicilindrico 900 cc, iniezione elettronica. In quel grandioso anno Orioli sarà primo, De Petri terzo ed Arcarons settimo.
Gli anni successsivi porteranno a degli ottimi piazzamenti, fino al 1994 in cui Orioli bisserà il successo di quattro anni prima.
 
Negli anni a seguire altre vittorie più o meno equamente divise tra i vari marchi, fino alla fine degli anni '90.
 
E poi cosa successe ?
Una casa, forse il marchio che in assoluto identifica una moto da fuoristrada, inizia ad inanellare successi.
Parliamo della KTM, che dal 2001 ad oggi ha vinto tutte le edizioni dell Dakar, ad esclusione del 2008 (ma solo perchè non si corse il rally!).
L'egemonia inizia con l'indimenticato Fabrizio Meoni che si ripeterà anche l'anno successivo; le vittorie arriveranno sui modelli LC4 660R e LC8 950R
Ci sarà poi la vittoria di un altro pilota scomparso, il Francese Sainct su LC4 660R, nel 2004 vincerà lo spagnolo Roma sempre su LC4 660R.
Dal 2005 in poi la KTm vivrà una "guerra" interna tra i due grandissimi talenti Despres e Coma. Il primo round andrà a Despres, successivamente le vittorie saranno divise ad anni alterni :
- 2005 Despres
- 2006 Coma
- 2007 Despres
- 2008 Rally cancellato
- 2009 Coma
- 2010 Despres
- 2011 Coma
- 2012 Despres
Oggi, nell'imminenza dell'edizione 2013, resta solo da fantasticare su chi vincerà, staremo a vedere se i numeri avranno ragione sulla classe, sulla fortuna, sull'incoscineza di questi signori del deserto.
Perchè le moto, le auto, i camion, la Parigi-Dakar in senso generale, ha perso la sua originale collocazione, ma non ha mai smesso di emozionarci e lo fa come poche altre avventure al mondo.
 
In bocca al lupo avventurieri !