Intervista a Franco Picco

Oggi siamo qui in compagnia di uno dei più grandi e longevi piloti di rally raid. Un uomo genuino, forte, dai sani principi, testimone di oltre trent'anni di emozioni nel mondo delle ruote tassellate che con la sua grinta è ancora capace di regalarsi e regalarci sensazioni straordinarie....

Ciao Franco, parto subito con una domanda sul presente:

Chi è oggi Franco Picco e che iniziative promuove con la sua organizzazione 'Franco Picco Adventure'?

Franco Picco oggi, purtroppo nel senso buono del termine, è un uomo e pilota di 57 anni compiuti con oltre 30 anni di esperienza nel mondo delle competizioni in moto che sopperisce con la sue capacità tecniche alla non più ottimale forma fisica. Con la mia organizzazione non faccio altro che mettere a disposizione le mie competenze per realizzare e partecipare ad eventi sportivi. In ambito delle competizioni dei rally raid offro, a chi magari ha la possibilità economica ma non tecnica, di partecipare a questi eventi con tutto il supporto tecnico, e con tutto dico tutto, da un minimo particolare fino alla preparazione della moto, per realizzare al meglio il proprio sogno. L'altro lato interessante del mio progetto è la possibilità, per chi lo desidera, di appoggiarsi a me per organizzare viaggi all'insegna dell'avventura sia in terra d'Africa che in Sud America, anche in questo caso l'organizzazione si occupa di tutto, il pilota si deve portare solo gli effetti personali. Il  progetto viaggi è aperto a tutti i rider, dal meno esperto al più esperto, sarà mia premura creare gruppi omogenei per garantire al meglio il massimo divertimento in totale sicurezza. Per concludere ricordo che serietà e massima competenza tecnica sono i punti di forza della Franco Picco Adventure.

I lettori eventualmente  interessati possono trovare tutte le informazioni sul sito www.francopicco.com

Ora torniamo al Franco Picco pilota, tu nasci come crossista ma poi arriva la svolta e ti dedichi a tempo pieno ai rally raid, cosa o chi ti ha fatto innamorare dei deserti?

Direi che non è stato un innamoramento: in quegli anni io correvo nel Mondiale cross con il Team Yamaha Italia e visto i buoni risultati ottenuti nel campionato abbiamo chiesto a Yamaha di fornirci insieme alle moto ufficiali anche un supporto tecnico adeguato, ma dal Giappone ci è stato risposto che su 12 / 14 gare del campionato io andavo bene solo sui terreni duri, quindi non potevano impegnare risorse su di me. Da qui la decisione del Team Yamaha Italia di farmi partecipare alla Dakar per affinare la mia guida sui terreni sabbiosi per poi trasferire l'apprendimento nel campionato di cross. Rientrato dalla mia prima Dakar nel 1985 con un ottimo terzo posto assoluto, Yamaha si è fatta avanti con la proposta di darmi una moto ufficiale, ma non per partecipare al Mondiale Cross, ma per continuare la mia partecipazione nei rally dicendomi di tenermi il cross come allenamento. Così è nato li mio passaggio di attività e ti dirò di più, non è che mi sia poi piaciuta più di tanto la mia prima gara nei deserti: una gara scomoda, difficile con poco supporto tecnico.

Visto il primo risultato nella Dakar, il passaggio dal mondo del cross a quello del rally è stato un passaggio naturale, non hai trovato difficoltà?                                       

Ti dico che a livello di guida è più semplice rispetto al cross, le difficoltà sono le cadute e l'aspetto tecnico sia in termini di materiali che di scelte da fare, ero sempre in contatto con la casa madre Yamaha per decidere gli aspetti tecnici sui modelli da utilizzare, è grazie alle mie indicazioni che è nato il modello "Super Tenerè": una grandissima soddisfazione personale...!!

Allora Franco il tuo palmarès è di tutto rispetto, hai vinto due volte il Rally dei Faraoni, hai ottenuto molte vittorie e piazzamenti in altre prestigiose gare come Dakar e Rally delle Piramidi; quali sono i fattori che determinano una vittoria: fortuna, mezzi tecnici, esperienza, preparazione atletica?

Tutti i fattori che hai elencato sono importanti in tutti i tipi di gare al fine di portare a casa la vittoria, certo è che variano a seconda del tipo di competizione. Se una gara dura dieci minuti ci saranno alcuni fattori che prevarranno su altri rispetto ad una gara come i raid che durano anche quattordici  giorni.

Hai sfiorato per tre volte la vittoria alla Paris-Dakar, un terzo posto e due secondi posti, cosa ti è mancato per aggiudicarti il gradino più alto del podio?

Sicuramente nella prima edizione mi è mancata l'assistenza tecnica, mentre per i due secondi posti del 1988 e 1989 la causa della mia non vittoria è stata l'annullamento di una tappa. Dove in quella del 1988 Orioli si era lussato una spalla cadendo, ma grazie all'annullamento della tappa è riuscito a non perdere terreno sugli inseguitori e a farsi medicare arrivando alla fine vittorioso. Mentre in quella del 1989 Lalay aveva rotto il motore, ma sempre grazie all'annullamento di tappa è riuscito a sostituire il motore vincendo a sua volta l'edizione di quell'anno.       Comunque questi sono i fatti, per sfortuna o per negligenza di altri, questi sono i risultati che ho portato a casa con rammarico in quei tempi.

Allora adesso ti chiedo: quanto ti manca agonisticamente e a livello personale il non aver raggiunto quell'obbiettivo?

Sono contentissimo dei risultati ottenuti, non mi manca anzi in quegli anni è stato uno stimolo per cercare di continuare a migliorarsi. Anche a livello personale sono soddisfatto di quello che ho fatto, ho ancora la fortuna di essere riconosciuto e interpellato grazie ai miei risultati anche se a volte le scelte prese non sono proprio quelle più giuste.

La partecipazione a questo tipo di gare, Dakar, Rally dei Faraoni, etc..., hanno cambiato il Franco Picco uomo?

Oddio....come faccio a saperlo. Io sono sempre stato appassionato di moto, ho cercato di adattarmi alle diverse situazioni per continuare a lavorare e a raccogliere soddisfazioni  in questo mondo che tanto mi affascina e in cui spero di restarci ancora per molto.

Come dici tu, vuoi rimanere in questo mondo ancora a lungo, ma gli sponsor si trovano facilmente per continuare in questa attività o hanno perso interesse visto che i Media, almeno in Italia, non dedicano più spazio ai Rally Ride?

Si...!! gli sponsor si trovano, almeno per le gare più importanti come Dakar, Africa Race, Rally dei Faraoni è facile trovarli; certo ormai la copertura televisiva è poca, quest'anno c'era Eurosport che aveva i diritti televisivi.  Magari le gare non hanno tanto seguito perchè manca il pilota o il marchio che suscitano interesse nel pubblico e di conseguenza nei mezzi d'informazione. Comunque il mio lavoro è anche cercarmi gli sponsor sedendomi ad un tavolo e cercando di farmi conoscere.

Ecco, a proposito di quest'ultima cosa, secondo me è inconcepibile che un pilota debba pensare anche a trovarsi gli sponsor, il pilota deve pensare solo al suo lavoro, correre. Tu cosa ne pensi?

Ma sai, questo è un tuo pensiero, una volta era così, ma oggi no. Poi non è detto che un pilota che va forte e fa risultati sia comunque una buona immagine per lo sponsor per altri mille aspetti. Devi esporti e farti conoscere in prima persona.

Tornando alla Dakar. Tu organizzi viaggi in Africa, esiste l'Africa Race, ormai il clima politico per il quale la Dakar si era allontanata dai deserti sembra essere migliorato. Secondo te, non è ora che essa torni alle sue vecchie radici? Oppure gli organizzatori non hanno più interesse a tornare in Africa?

Sicuramente gli organizzatori in Sud America hanno trovato terreno fertile in termini di sponsor, aziende, organizzazioni e piloti locali che si impegnano attivamente nella competizione, ricordiamoci che chi organizza la Dakar è pur sempre una società che a chiusura dell'evento deve far quadrare il bilancio e in America Latina ci sono tutte le condizioni per farlo. Quindi che la gara torni alle sue origini è difficile; e non solo per il lato economico ma anche perchè, con l'avvento di nuovi eventi in Africa, uno su tutti l'Africa race, non avrebbe più spazio per essere organizzata.

Franco, in più di trent'anni di carriera c'è un personaggio, una circostanza che ti emozionato di più di altre?

Ma guarda, personalmente mi sto rendendo conto che sono ormai l'unico della vecchia guardia che continua ad esserci. Ho conosciuto tanta gente, molta non c'è più, diversi  hanno mollato, ne continuo a conoscere di nuova, quindi la mia gioia e la mia emozione è esserci ancora e continuare a fare quello che mi piace e riuscire a togliermi ancora qualche soddisfazione nonostante l'età. Vedi il mio 23° posto assoluto e 1° nella categoria marathon nella Dakar del 2010 e il 45° posto assoluto e 3° di categoria nella classe marathon in quella dell'anno scorso.

Hai detto che molta gente che conoscevi ora non c'è più, il deserto si è portato via molte persone e anche con nomi illustri. Secondo te questi incidenti sono dovuti alla pura fatalità oppure sono da imputare alla troppa sicurezza che un pilota può avere nelle sua capacità?

No no...!! gli incidenti sono dovuti alla nuda e cruda fatalità. Nessuno sottovaluta i rischi mettendosi in pericolo.                                                                                                  Io stesso, sto decidendo se continuare ancora a correre nelle competizione dove sono anche coinvolto attivamente nell'organizzazione del Team  perchè gli impegni e i pensieri  non mi danno la possibilità di rimanere concentrato a pieno sulla guida e sugli eventuali pericoli, esponendomi così alla possibilità di rimanere vittima di qualche incidente

Un' ultima domanda Franco, il nostro sito parla di emozioni, che emozione vorresti provare in futuro?

Mah... l'emozione che vorrei provare è sicuramente quella di trovare un pilota bravo che faccia fare un ottimo risultato al mio Team, so che non è facile, ma io ci credo e continuo nel mio cammino.                                                                                                                      

Grazie Franco per la bellissima chiacchierata fatta; e noi di MotoEmozione, ma penso sia che sia un pensiero condiviso da tutti, ti auguriamo di continuare ad inseguire e realizzare i Tuoi sogni ancora per moltissimi anni......Ciao Franco.

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