Intervista a Andrea Locatelli

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È ormai imminente l’avvio della stagione velocistica italiana (CIV) prevista per il 06 di Aprile sul Circuito Internazionale del Mugello. Grazie ad un incontro casuale, recentemente, abbiamo avuto modo di conoscere uno dei giovani piloti più forti e promettenti nel panorama velocistico italiano, cosa che ci ha dato l’occasione di porgli qualche domanda  e conoscerlo meglio. Andrea Locatelli sedicenne di Selvino promessa del motociclismo italiano quest’anno sarà pilota ufficiale nella classe moto 3 nel CIV e in alcune prove del mondiale per l’indiana Mahindra. 

Mahindra colosso indiano dai numeri impressionanti ha deciso di puntare sulla valorizzazione dei giovani piloti (oltre a Locatelli sarà schierato Rinaldi) facendoli correre  senza che essi debbano portare in dote gli euro degli sponsor. Un bel premio al riconoscimento delle capacità del giovane centauro, e per la sua famiglia dopo gli innumerevoli sacrifici  fatti per permettergli di correre. Vediamo allora di conoscere questo giovane centauro. 

Ciao Andrea, da dove nasce la tua passione per le moto, da quanti anni corri e come sono stati i tuoi esordi?

La passione è nata quel famoso giorno in qui mio padre mi portò nel kartodromo di Curno (Bg) a vedere una gara di minimoto, poi per il mio quinto compleanno mi regalò una minimoto Polini 911 e da quel dì a oggi,  dopo circa 12 anni è stata ed è la mia più grande passione.

Lo scorso anno ti sei distinto nel campionato Italiano classe moto3 e nel trofeo Honda, sei stato soddisfatto della stagione o hai qualche rimpianto?

Ma.… della stagione scorsa non sono soddisfatto come mi sarebbe piaciuto essere,  però ogni anno si impara sempre qualcosa e questo serve a crescere. Per quanto riguarda il campionato italiano dopo le prime 2 gare ero molto soddisfatto del 3° posto al Mugello e del 1° posto a Imola, ma dopo questi risultati è incominciata una brutta stagione a causa degli aggiornamenti (kit motore) non acquistati dal nostro team rispetto ad altri che hanno avuto la possibilità di sviluppare e tenere aggiornata la moto nel miglior modo possibile. Invece il trofeo Honda sono soddisfatto di averlo vinto ma rimpiango il modo di come ho gestito  questo trofeo non pensando a capitalizzare e prendere più punti possibile per vincerlo in anticipo senza dover poi rischiare nell’ultima gara al Mugello.

Il motociclismo richiama molti giovani  ma è uno sport che richiede grossi sacrifici anche finanziari. Nella quasi totalità dei casi per avere una buona moto conta di più avere una valigia piena di sponsor anzichè fare la differenza in pista . Puoi raccontarci la tua esperienza, quali sono state le principali difficoltà e quali invece ritieni essere le doti e capacità necessarie nel nostro sport per emergere ?

Sicuramente senza una valigia piena di sponsor  non c’è  molta possibilità di riuscire a fare bene e questo purtroppo mi ha toccato molto lo scorso anno nel campionato italiano. Non nego che pero non ci voglia molto talento, passione e soprattutto molto sacrificio.

Quest’ anno insieme a Rinaldi sei pilota ufficiale nel Civ per il colosso  Indiano Mahindra con la quale disputerai anche 4 prove di campionato del mondo, quali sono le tue aspettative?

Come prima cosa sono onorato e devo ringraziare molto MAHINDRA che mi ha dato la possibilità di schierarmi nuovamente sulla griglia nel campionato italiano, se non fosse stato per loro quest’anno non avrei potuto partecipare per la mancanza di budget. Le mie aspettative nelle wildcard  al mondiale….. gia poter  parteciparvi per me è un gran sogno, sicuramente una fantastica esperienza e da me stesso mi aspetto di poter  piazzarmi nella zona punti.

La Mahindra ha realizzato una moto completamente nuova, dopo le prime prove che impressioni ne hai ricavato?

Dopo i primi test svolti ad Imola il 15 – 16 – 17 marzo anche con brutte condizioni atmosferiche sono stato impressionato positivamente sia della ciclistica che dal motore.

Pensi che questa per te potrebbe essere la stagione della svolta verso la strada del professionismo?

Non penso...credo che questa sia per me una stagione decisiva, che potrebbe dare la svolta alla mia carriera e quindi  far avverare il mio sogno.

Come riesci a conciliare lo Sport con lo studio?

La scuola che frequento ( meccanico d’auto) mi permette di conciliare lo sport con lo studio anche se non nego che sono mai stato uno studente modello ma comunque mi impegno in entrambi.

Hai un numero fortunato che usi in pista? Se si che significato ha?

Il mio numero fin dalle minimoto è sempre stato il 5, non c’è un motivo vero e proprio per questa scelta ma nella mia famiglia ci sono date ricorrenti  che riportano il 5.

Il nostro sito parla di Emozioni quale è stata l’emozione più bella provata fino ad ora e quella che ti piacerebbe vivere?

Fino ad ora tutto è stato una grande emozione, ma l’ emozione più grande sarebbe di entrare a far parte del motomondiale ….

Grazie Andrea della disponibilità e un grosso in Bocca al Lupo da parte nostra.

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