Intervista a Manuel Poggiali

 poggiali

Manuel Poggiali ha scritto pagine indimenticabili del nostro sport regalandoci bellissime emozioni e poi ha fatto quello che solo pochi altri sono riusciti a fare....salutare e dire addio al mondo dorato delle due ruote. Una lezione di umanità dietro ad un gesto ed una scelta, ora è tornato in sella ad una moto a gareggiare. Dopo la prima gara al CIV abbiamo avuto il piacere di porgli qualche domanda.

Buongiorno Manuel innanzitutto com’è stato il tuo ritorno?  E’ andata molto male questa la realtà dei fatti. Non si è raggiunto quello che si poteva raggiungere. La prima gara al Mugello è stata negativa, mi manca la bagarre. Per noi la moto è nuova, abbiamo ancora tanti problemi soprattutto di ciclistica da sistemare . Ogni volta che entriamo in pista facciamo piccoli progressi ma il tempo è limitato e non si possono trovare questi accorgimenti in gara.

Il feeling con la moto? In ogni pista che andiamo dobbiamo ripartire da zero non abbiamo ancora trovato una strada da seguire. Nelle condizioni bagnate in cui abbiamo provato ad esempio ad  Imola giriamo anche bene ma sul bagnato le cose sono diverse. Le prove del mugello le abbiamo fatte in condizioni di bagnato e in gara abbiamo trovato l’asciutto e non siamo ancora a posto sull’asciutto.

Sei rientrato nell’ambiente dopo diversi anni di assenza com’è l’ambiente CIV? Rispetto alla motogp è molto diverso, l’ambiente è molto  vicino all’appassionato, ho avuto una ottima impressione.

E l’emozione di tornare in gara? Sinceramente l’ho vissuta con la massima tranquillità cercando di fare il meglio possibile. Ho cercato di stemperare la tensione restando con le persone del mio team e i miei tifosi. Certo al semaforo rosso la tensione sale però direi è subentrata anche una notevole dose di attenzione.

Cosa ti ha spinto a tornare? Una serie di cose, le numerose richieste, ma soprattutto poter collaborare con una azienda come Michelin per lo sviluppo dei pneumatici.

E le voci di tester per Ducati? Con Ducati non c’è nulla di scritto, faccio corsi per Ducati e tra i progetti c’è anche quello di diventare collaudatore della Panigale.

Com’è cambiato il Manuel pilota, ritrovi qualche analogia col campione che ha scritto pagine indimenticabili del nostro sport? Siamo due persone completamente diverse. Quello che dovevo fare come pilota l’ho fatto. Se ci si aspetta di vedere il Manuel pilota ad altissimi livelli non penso sia possibile. Mi accordo di non avere più – non la voglia – ma la spericolatezza di un tempo. Il Manuel Poggiali campione del mondo è un’altra persona rispetto al Manuel Poggiali che collabora con una importante azienda ma che ancora si diverte e che ancora corre in moto e magari potrà vincere.

Tu sei stato un vincitore giovanissimo. La scorsa gara è stato battuto il record di Spencer, come vedi questo Marquez? C’è poco da dire…ha fatto una gara della madonna.

Trovi esasperato l’ambiente? Come valuti il fatto che molti ragazzi vengono subito spremuti e magari dei talenti vengono persi? I piloti c’entrano ben poco, sono tante le condizioni che devono amalgamarsi. Per dire se Rossi se nel 2000 avesse avuto una moto magari come quella degli ultimi due anni in cui con la guida non si trovava bene, la storia sarebbe stata diversa.

Il nostro sito parla di emozioni. Che emozioni ti piacerebbe rivivere.   Le emozioni della vittoria da pilota le ho già vissute e saranno impossibili di rivivere.

Grazie a Manuel per l'enorme disponibilità ed il tempo concesso.

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