Assen 79 - Virginio Ferrari

La recente vittoria di Valentino Rossi nel Gran Premio d'Olanda ad Assen " l'Università del Motociclismo" ha risvegliato entusiasmi sopiti, finalmente un italiano è tornato sul gradino più alto del podio, da tempo infatti si ingoiavano troppi bocconi amari e difficili da digerire. Ma non riguarderà la "fresca" affermazione di Valentino Rossi il nostro racconto bensì una vittoria più "stagionata" ma egualmente importante, quella che il nostro Virginio Ferrari ottenne sempre ad Assen nella 500 cc nel 1979.

Quella vittoria ebbe il grande merito di accendere l'interesse delle folle e dei mezzi d'informazione verso il Motociclismo, caduto in letargo dopo il ritiro di Giacomo Agostini.

Un italiano, Virginio Ferrari (Classe 1952  Nato a Pellegrino Parmense ma Milanese d'adozione) era in lizza per lo scettro di Campione del Mondo detenuto da Kenny Roberts. In quella stagione il centauro Italiano in sella alla SUZUKI del Team Gallina- Nava- Olio Fiat era già salito più volte sul podio Iridato, senza però riuscire nell' impresa di vincere un GP.

Ad onor del vero gli Italiani anche dopo l'abbandono di "Mino" avevano vinto molto nelle cilindrate inferiori ma il riscontro presso i mezzi d'informazione era poco o nulla, il motociclismo era costantemente relegato ai margini, le gare spesso non venivano neppure trasmesse in TV ma per quel Gran D'Olanda era prevista persino la diretta a colori. 

 Il Dutch TT ad Assen era il paradiso perduto dei motociclisti, là si potevano ammirare migliaia di moto nei posteggi, ci si riempiva le orecchie con il suono del due tempi e il naso del loro inconfondibile odore, era insomma una vera festa dei motori. Nell' Università del motociclismo, dove vincevano solo i migliori, quasi 200.000 spettatori venivano costantemente all'evento nonostante il meteo spesso non fosse dei più clementi.  Là dove si assaporava l'essenza del motociclismo più puro fin dalla prima edizione del Campionato del Mondo nel 1949 si radunavano gli appassionati  che competenti e sportivi applaudivano tutti incondizionatamente (i fischi da decelebrati all' indirizzo dei piloti erano ancora là dal venire).

Il Gran Premio si disputava sul vecchio e difficile circuito che aveva uno sviluppo di Km 7,712 e prima della gara delle 500cc erano arrivati grandi risultati per i colori Italiani con la vittoria di Eugenio Lazzarini nella 50cc, di Graziano Rossi con la Morbidelli nella 250cc, il podio di Walter Villa nella 350cc mentre nella classe regina non sembrava possibile ottenere le stesse soddisfazioni...

In prova Ferrari dolorante ad una mano aveva ottenuto il settimo tempo mentre in pole, manco a dirlo c'era Roberts che proprio a Virginio nel Gran Premio di Spagna aveva strappato la testa del Campionato del Mondo. La gara si presentava difficile, gli avversari, oltre a Roberts si chiamano Sheene, Cecotto ed anche gli olandesi non scherzano, Wil Hartog " il gelataio", Jack "jumping" Middelburg, Boet Van Dulmen erano ossi veramente duri da mordere se la dentura non era più che perfetta e quella di Ferrari, con una mano malconcia  dopo una caduta sul circuito del Nogaro non lo era per nulla...

Alla partenza della gara scattava in testa Wil Hartog sfruttando la potenza delle sue gambe da ciclista semi- professionista (allora si partiva ancora a spinta) con Sheene, Ferrari, Roberts e tutti gli altri ad inseguire.

Passano i giri, Roberts si stacca, Ferrari passa Sheene, Hartog e spinge sempre più forte. Hartog cede anche a Sheene, si distanzia mentre Roberts in crisi d'assetto sprofonda nei meandri della classifica.

Ferrari aumenta il forcing, sigla il giro più veloce della corsa in 2:54:5 alla media di 159,2 Km/h, distanzia Sheene e accumula sei secondi di vantaggio quando mancano solo due giri al termine della corsa. Ormai la vittoria sembra in cassaforte ma incredibilmente quando inizia l'ultimo giro Sheene ha recuperato cinque dei sei secondi che lo separavano da Ferrari.

La mano di Virginio ha dichiarato Game Over, Barry lo sorpassa: è la fine dei giochi ed invece... il centauro Italiano reagisce d'orgoglio con un magnifico sorpasso all' esterno sul baronetto Inglese che non però ci sta e gli rimette le ruote davanti, ma in quella giornata Virginio è imbattibile, lo sorpassa per l'ennesima volta andando così a cogliere una delle sue vittorie più belle ed entusiamanti.

Tante sono le emozioni che  Virginio Ferrari ha fatto vivere in quel sabato di Assen, tanta gente insieme a lui ha gioito, si è entusiasmata e ha riscoperto il  lato meraviglioso del motociclismo, quello che traduce in realtà imprese che sembrano impossibili. Al termine della stagione il centauro Italiano purtroppo non potrà cingersi la testa con la corona d'alloro, che rimarrà a Roberts, ma quel 1979 fù una delle annate fra le più emozionanti e combattute. Virginio Ferrari gran pilota, grande persona, uno stile inconfondibile e quel casco dove il verde rappresentava un omaggio alla PATON che gli era rimasta nel cuore ...  ma questa è un altra storia. 

 

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