Dave Simmonds

La stagione agonistica 2013 ha laureato meritatamente campione del Mondo della Superbike Tom Sykes su Kawasaki. Non parleremo però del veloce Tom ma, vi racconteremo di un altro pilota, Brittanico anch'essi, il primo che vinse il mondiale in sella alla moto di Akashi, un altro ragazzo che non conobbe la fortuna. La categoria era la stupenda 125cc, l'anno il 1969 e il pilota di quell'impresa leggendaria si chiamava Dave Simmonds.

 In un'epoca in cui  la sicurezza in pista era qualcosa di aleatorio e le morti erano all'ordine del giorno Simmonds per qualche scherzo maligno del destino trovò la morte non durante una competizione, ma al termine di essa, quando, durante un tentativo di spegnimento di un incendio che si era sviluppato nella roulotte di Jack Flndlay fù investito dallo scoppio di una bombola di gas.

Nato a Londra nel 1939 Simmonds esordì nelle competizioni nel 1960 e debuttò nel campionato mondiale della classe 125cc nel 1963 in sella alla giapponese Tohatsu, casa con cui correrà fino al 1966 raccogliendo poche soddisfazioni e molti ritiri. Il miglior risultato fu un sesto posto al TT del 1966 nella classe 50cc conquistato in sella ad una Honda. Al termine di quella stagione raggiunse un accordo con la Kawasaki che nelle successive stagioni gli affidò le proprie macchine con cui corse nelle varie classi del motomondiale. Le nuove moto si rivelarono veloci ma fragili e nelle prime due stagioni innumerevoli saranno i ritiri in cui Simmonds incorse, ma che gli diedero ugualmente modo di affacciarsi dalle parti nobili della classifica e ottenere il suo primo podio iridato nel GP di Finlandia nel 1967.

L'accordo con la casa di Akashi prevedeva solo l'affidamento delle moto e dei ricambi, per il resto Simmonds avrebbe dovuto arrangiarsi in proprio per poter correre. Come per tanti piloti anche per Simmonds lo schierarsi in più classi nella stessa giornata era dettato dalla necessità di ottenere i premi di partenza, spesso indispensabili per poter cosi comprare la benzina che serviva per il furgone nel viaggio di ritorno dalle trasferte. Nel 1969 la Kawasaki  risolse i problemi legati alla propria 125 bicilindrica, grazie anche alle doti di meccanico di Simmonds che dominò il campionato del mondo.

In sella alla Kawasaki 125cc con cui si laurerà campione del Mondo

Il pilota inglese vinse otto delle dieci gare che terminò e fu due volte secondo, laureandosi  cosi meritatamente Campione Mondiale mentre, mentre nelle altre cilindrate non ottenne risultati di rilievo. Per il 1970 era attesa la riconferma del duo Anglo-Giapponese ma problemi di varia natura non porteranno l'accoppiata oltre al quarto posto in classifica, con un unico acuto nel Gp di Finlandia e sempre in quell' anno abbandonò le 250 e 350 per debuttare con la nuova mezzo litro della kawasaki dove, in quella prima stagione di esperienza, terminò il campionato al ventesimo posto con un sesto posto come miglior risultato.

Per il 1971 le premesse nella ottavo di litro non erano rosee, la moto venne raggiunta e sorpassata dalla concorrenza in termini di prestazioni e il risultato finale fu di un sesto in classifica generale di campionato del mondo con l'unica perla nel Gp di Germania. Meglio vanno le cose nella classe 500cc concluso al quarto posto con tre podii e una vittoria nell'ultimo Gp della stagione in Spagna, un altro primato per Simmonds che sarà il primo pilota vittorioso in sella alla Kawasaki 500.

In sella alla Kawasaki 500cc 

Simmonds è ormai legato a filo doppio con la Kawasaki anche per la stagione 1972 dove si schiererà nuovamente al via nelle classi 125 e 500. Nella 125 con un mezzo non più competitivo Simmonds terminerà la stagione al sesto posto con un solo podio all'attivo e nessuna vittoria mentre nella classe regina terminerà settimo con un podio all' attivo.  Un altra intensa stagione di corse  stava per andare in archivio, rimaneva solo un ultimo appuntamento, il festival delle Moto a Rungins in Francia, una delle tante gare non titolate che raccoglievano numerosi piloti, che ci andavano volentieri perchè gli ingaggi erano interessanti. Al termine delle corse, quando oramai tutto era finito, lo scoppio dell' incendio nella roulotte, Dave Simmonds accorse insieme all' amico Billie Nelson per sedarlo e si "dice" per cercare di salvare il cane di Jack  Findlay dalle fiamme ma in seguito allo scoppio di una bombola morì in seguito alle ustioni riportate.

Fu in questo modo assurdo che dopo il Festival di Rungis il 22 ottobre 1972 morì, tentando di aiutare un amico in difficoltà, un amico che come lui era parte integrante del Continental Circus quella magnifica carovana viaggiante di piloti-meccanici che seguiva il campionato del Mondo di velocità dove ci si aiutava, ci si consigliava, si cementavano amicizie, tutti accomunati dalla stessa passione.  Simmonds seppe conquistarsi l'affetto e la stima di tutto il Circus per la sua generosità d'animo, per la sua disponibilità oltre che per le doti di pilota capace di passare agilmente dalle piccole 125 alle potenti 500, ma un destino già scritto lo portò via ai tanti che gli volevano bene.

  

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