Riders4Riders


Motociclisti...strane meravigliose creature, persone che inseguono il loro sogno e la loro passione. Persone dal cuore grande. Quel cuore che permette loro di affrontare le sfide più difficili che incontrano sul percorso e vincerle. A volte sono loro stessi i protagonisti, mentre in altre, alcuni motociclisti come loro o gente animata dalla passione delle due ruote si mettono al loro fianco e li aiutano ad affrontare nuove battaglie per raggiungere nuovi traguardi. Persone meravigliose che vogliono concretamente dare una mano. Alcune di queste persone si sono incontrante ed hanno dato vita alla onlus Riders4riders.

Per conoscere meglio l'operato di questa Onlus che negli anni ha ottenuto importanti riconoscimenti (quest' anno anche Eicma ha deciso di supportare il loro operato) abbiamo voluto intervistare il presidente Dante Badiali.

Riders4riders onlus è una associazione no profit che da ormai qualche anno a questa parte organizza eventi per supportare tutti gli atleti vittime di gravi infortuni, in particolare lesioni del midollo. Puoi dirci come è nata l'associazione ? L’associazione è nata nel 2010 a seguito del drammatico infortunio occorso al giovane crossista Luca Pellegrini, fratello di Angelo (campione di Supercross ndr), vicenda che ha colpito profondamente tutti i piloti delle varie specialità. In quella circostanza alcune iniziative solidali sportive organizzate da moto club e da privati hanno evidenziato la necessità di dare continuità e struttura a questa generosa disponibilità dimostrata dal mondo delle due ruote, che in queste situazioni sa unirsi e dare il meglio di sé.

Com'è strutturata? E’ un’associazione senza scopo di lucro, poi riconosciuta come onlus (organizzazione non lucrativa di utilità sociale), fondata da piloti ed appassionati di moto e sostenuta da varie istituzioni, prima fra tutte la Federazione Motociclistica Italiana.

Puoi dirci brevemente che tipo di interventi effettuate? La finalità dell’associazione è quella di assistere i piloti rimasti vittime di gravi infortuni in gara o allenamento nelle lunghe e costose terapie riabilitative. Una decina le persone assistite nel corso di questi quattro anni. Inoltre supportiamo la ricerca per la cura delle lesioni del midollo spinale, una delle patologie più diffuse a seguito di incidenti in moto. E’ di questi giorni la donazione di 30.000 euro effettuata da Riders4Riders onlus a favore di un progetto che il dr. Courtine realizzerà nei laboratori di Losanna.

Quali mezzi utilizzate per supportare la vostra attività e quali sono gli eventi che organizzate per raccogliere fondi? Durante l’anno promuoviamo le erogazioni liberali e informiamo sulla possibilità di devolvere il 5x1000 dell’irpef a favore di R4R, presenziando ad importanti eventi sportivi di motociclismo e tramite il sito www.riders4riders.it e i social net. Ma soprattutto organizziamo la manifestazione a scopo benefico che ogni anno chiude la stagione agonistica dei piloti e li raduna in un'unica grande famiglia che insieme al pubblico di tifosi ed appassionati si dedica agli amici meno fortunati..questa è “RIDE FOR LIFE”!

Qual'è stata la risposta dell'ambiente e quella del semplice appassionato negli eventi che avete organizzato? Fin dalla prima edizione, davvero eccezionale..abbiamo capito subito di aver dato la possibilità a tutto l’ambiente di unire le forze per dare il massimo. Sotto il nostro vessillo, troverete riuniti tutte le case e tutti i marchi del settore, in gara solo nel contribuire! Inoltre la particolare formula di Ride for life, che propone ai piloti sfide non agonistiche a stretto contatto col pubblico, ha entusiasmato e coinvolto in un clima festoso e rilassato tutti i partecipanti, motivando anche le centinaia di volontari che si prestano alla realizzazione dell’evento. Fare del bene divertendosi è il massimo per tutti, no? 

E da parte di enti o organizzazioni istituzionali? La presenza di FMI al nostro fianco dal primo giorno della nostra attività, è stata motivo di sicurezza ed orgoglio. In questi anni la Federazione è stata determinante per raggiungere obiettivi concreti e superare ostacoli altrimenti insormontabili. Oltre a ciò, è l’interlocutore più qualificato col quale ci confrontiamo spesso su tematiche legate alla sicurezza, tenendo aperto un dibattito al quale crediamo di aver dato un contributo. La fiducia che FMI ripone nel nostro operato è uno dei motivi che ci spinge a continuare su questa strada. Inoltre il sostegno di enti istituzionali quali Regione Lombardia e tutti gli enti locali che patrocineranno la manifestazione di quest’anno, testimoniano la credibilità di cui gode Riders4Riders onlus.

Tra pochi giorni un evento che abbraccerà il mondo delle due ruote, a pedale e motorizzato, come sarà quest'evento e che messaggio volete lanciare? La quarta edizione di RIDE FOR LIFE si terrà presso il circuito “South Milano” di Ottobiano (PV) il 16/17 novembre prossimi e vedrà il sabato una serie di competizioni amatoriali di mx (Trofei Riders4Riders) e ciclismo alle quali è possibile iscriversi online sul sito www.rfl.riders4rfiders.it, la domenica invece le entusiasmanti sfide tra campioni impegnati con mx, pit bike, quad, kart squadre e mtb a coppie miste (bici/moto) con il “Trofeo Andrea Antonelli”, dedicato al giovane pilota recentemente scomparso. La manifestazione ci vedrà collaborare per la seconda volta con la onlus di Marina Romoli, grande promessa del ciclismo rimasta in carrozzina a seguito di un incidente in bici, e quindi con tutti i grandi ciclisti italiani che la sostengono . Il successo dello scorso anno ci ha convinti che davvero l’unione fa la forza, come dimostrano piloti e ciclisti uniti per il comune obiettivo di sostenere la ricerca e dare una mano a tanti amici meno fortunati. Questo in fondo il messaggio di RIDE FOR LIFE: uniti si può fare tantissimo!

Toccate con mano la sofferenza ed il dolore ma soprattutto la voglia di rimettersi in gioco, qual'è la lezione più bella che ricevete dalle persone che assistete? Sembrerà retorica, ma queste persone sono diventate per me (e non solo) veri e grandi amici. Con loro la relazione è sincera e duratura. La situazione non facile nella quale si avvia un rapporto tra chi soffre e deve rivedere tutto il proprio futuro e chi cerca di affiancarlo (per quello che è possibile) in questo difficile percorso, richiede pazienza, costanza e condivisione. Il tempo rivela le incredibili risorse di cui è capace una persona in condizioni estreme, e vicino a loro è possibile recuperare i valori giusti della vita.

Pensando a lesioni spinali mi vengono in mente grandi nomi Zanardi, Dutto ma anche lo stesso Luca Pellegrini che anche se direttamente nell'esercizio dello sport, nel dramma hanno dimostrato doti fuori dall'ordinario. Quanto questi esempi concreti possono essere di aiuto a chi ha subito un infortunio grave? Ogni persona reagisce ad un dramma in tempi e con modi diversi. Mi permetto di precisare che la lesione spinale è, tra tutte le possibili gravi patologie invalidanti, forse la peggiore. Perché non tutti sanno che la paralisi non colpisce “soltanto” gli arti, ma anche l’apparato intestinale e uro-genitale, con conseguenze drammatiche che condizionano ogni momento della vita quotidiana personale e della famiglia. Chi, come Zanardi, non ha subito una lesione spinale, ha sicuramente dovuto affrontare gravi problemi, ma non così grandi. In ogni caso, la determinazione con cui questi amici combattono la loro battaglia quotidiana trovando, quando possibile, la forza anche per reinventarsi grandi sportivi, non ci deve trarre in inganno..una “grande” persona sa rimanere tale anche in condizioni estreme, per dare una dignità alla propria vita. Ma non smetterà mai di sperare di poter tornare a camminare, un giorno non troppo lontano. 

Avete avuto come vostri testimonial grandissimi personaggi, come si relazionano i campioni di fronte ad un evento che magari ha invalidato compagni ed amici? Intimamente in modo differente, ma concretamente in maniera esemplare. La loro assidua presenza nelle occasioni importanti dimostra che ciascuno può e deve fare la propria parte per aiutare il prossimo.

Tra i tanti testimonial in una delle vostre scorse edizioni c'è stato Andrea Antonelli, può dirci un ricordo e che valori umani ha trasmesso questo sfortunato ragazzo? Andrea ha sempre preso parte a tutte le iniziative solidali a cui veniva invitato, e a Ride for life con particolare entusiasmo. La scorsa edizione, protagonista nel cross e nella sfida a coppie di mtb. Così felice nella veste di ciclista da pubblicare sui social net le proprie foto durante la sfida faentina! Questa sfida da oggi porterà il suo nome, perché si possa ricordare la sua generosità d’animo oltre che la sua passione sportiva. Ricordo in modo particolare la modestia con la quale si presento come nipote dell’amico Paolo Burini (direttore di gara FMI) e non come pilota conosciuto.

Come associazione vi sentite supportati da enti o istituzioni? Solo in parte. Ma spero sia solo questione di tempo..quest’anno infatti saremo affiancati anche da EICMA, che dedicherà il monte premi di Eicma live a Riders4Riders onlus e promuoverà attivamente Ride for life 2013. In futuro vorremmo riuscire a sensibilizzare maggiormente i moto club, la vera anima della vita sportiva diffusa su tutto il territorio nazionale. L’esempio del mc Faenza e del mc Ottobiano, disponibili a supportare manifestazioni così impegnative in nome di un ideale solidale condiviso, speriamo sia di ispirazione per iniziative spontanee di altri moto club. 

Se no o in parte....quale potrebbe essere un aiuto concreto, anche non solo finanziario? Cito l’esempio dei mc di Sassello (SV) e Castellarano (RE) che hanno dedicato il ricavato di gare e cene sociali a R4Ronlus..oppure dei tanti privati cittadini che festeggiano ricorrenze e festività con donazioni all’associazione. A tutti estendo l’invito a partecipare a Ride for life 2013..questo il metodo più semplice per supportare il nostro operato! 

E' indubbio la qualità del vostro operato ma tra le tante manifestazioni di encomio, c'è un episodio che vi ha particolarmente gratificato o stupito? Gratificato e stupito al tempo stesso, perché inaspettato..non posso non citare il riconoscimento attribuito nel 2011 all’attività di Riders4Riders onlus da parte di FMI, in occasione della cerimonia ufficiale a Roma per il centenario della federazione.

La vostra attività vi porta a vivere continue emozioni, qual'è l'episodio più toccante che avetei vissuto? Ogni volta che un giovane pilota rimasto paralizzato ritrova la forza per riorganizzare in qualche modo la propria vita in attesa di quel giorno tanto sperato..ecco, ogni volta mi emoziono profondamente. E mi convinco che non posso, non possiamo lasciarlo solo. L’ultima di tante grandi emozioni l’ho vissuta a fine agosto grazie ai fratelli Pellegrini al Supercross per Luca. Lavorare al suo fianco per la buona riuscita della manifestazione e vederlo felice del risultato, la ricompensa più grande.

E l'emozione che vorreste vivere? Senza alcun dubbio, una sfida in moto tra me, Luca Pellegrini, Luca Biondi, Alessia Polita, Luca Gualandi, Andrea Meschiari, Seb Bahur e tutti gli altri piloti in carrozzina assistiti da Riders4Riders in questi anni. Vorrebbe dire obiettivo raggiunto. E allora potrò appendere la moto al chiodo!

Da parte nostra GRAZIE che al mondo ci sono persone come voi!

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