Mototerapia all'Eicma

Ho un pò di paura delle moto”, furono le parole della ragazza mentre sottobraccio a Vanni Oddera veniva accompagnata al suo posto a sedere per assistere allo show che sarebbe da lì a poco cominciato.

“Non devi avere paura, noi siamo dei supereroi, guarda come siamo vestiti", le rispose Vanni, io mentre la tenevo per mano le dissi “E lo sai cosa fanno i supereroi ? Volano”. Con un sorriso si mise a sedere, a pochi passi dalla rampa dove da lì a poco avrebbe visto lui insieme ad un gruppo di incredibili supereroi volare nel cielo a bordo di moto, quad e motoslitte.

 La ragazza e tanti altri con lei si preparavano per vivere la Mototerapia un evento dedicato alle persone disabili. La Mototerapia è un qualcosa di stupendo, un insieme di emozioni in grado di compiere una cosa meravigliosa, quello che per molti è una cosa orma consueta e banale ma per altri può essere una conquista: far nascere un sorriso che poi si trasforma in gioia.

Da quando ho avuto la fortuna di conoscere una delle più belle persone mai incontrate, Vanni Oddera, l'inventore della Mototerapia, sono passati alcuni mesi e finalmente si è concretizzato il desiderio di contribuire, nel mio piccolo, a questo fantastico modo di far vivere le emozioni delle due ruote.

Il motto del progetto motoemozione recita “perché la moto è emozione” e il 6 di novembre ho potuto constatare che mai frase è più vera.

Della mototerapia avevo visto diversi filmati e sebbene pensassi di essere quasi pronto  le emozioni vissute sono state superiori a qualsiasi immaginazione, attestandosi su più livelli ed ho potuto toccare con mano perché mi sono innamorato delle moto e dei suoi personaggi. 

Potrei cercare di raccontare le emozioni pure e forti come un colpo allo stomaco di quando i ragazzi scendevano dal giro in moto e correvano dagli educatori abbracciandoli con quel sorriso che per un attimo ti fa perdere contatto con la realtà e le sue mille difficoltà e ti porta in un mondo fatto di pura gioia.

Oppure della stretta di mano dei responsabili dei centri che ringraziavano calorosamente perché, loro più di altri, erano consapevoli di quello che i ragazzi avevano ricevuto dalla mattinata appena trascorsa.

Potrei raccontare altri episodi,  ad iniziare delle condizioni metereologiche che qualcuno o qualcosa più grande di tutti noi ha voluto trasformare una giornata di novembre in una stupenda assolata giornata di aprile con un sole radioso ad illumare il volto di tutti i partecipanti di questo stupendo evento.

Si potrebbe raccontare di tanti piccoli, grandi particolari, ma quello che più mi ha colpito in questa incredibile giornata sono i veri protagonisti grazie ai quali è stata resa possibile: i supereroi.

Ragazzi che rischiano la vita ad ogni salto, che abitualmente regalano emozioni ogni volta che sono in cielo e in quel momento di stallo decidono di staccarsi e compiere qualche evoluzione ed oggi all’Eicma hanno deciso, come molte volte in passato, di realizzare il loro show e donare il loro tempo a ragazzi che hanno avuto una sorte diversa e l'emozione del guidare una moto non possono viverla.

I supereroi fanno del bene e i supereroi del Daboot Team fanno proprio questo.

Quello che mi ha maggiormente impressionato e mi ha fatto credere e convincere che chi sceglie di vivere un determinato tipo di due ruote ha valori umani assoluti, che sfortunatamente  pochi possiedono, è stato il loro approccio all'iniziativa.  Vedere campioni come Bianconcini o Miki Monti, che potrebbero pavoneggiarsi a star, così come tutti i ragazzi del Daboot mettersi a disposizione di questi ragazzi da loro un merito assoluto.

Diversi appassionati di motociclismo sono critici con alcuni lati del nostro sport e di come sia cambiato in questi anni ma tutti coloro che ancora non conoscono il Daboot Team consiglio di  dedicare parte del loro tempo per conoscere questi meravigliosi ragazzi. Perché oltre ad una professionalità  che è tipica dei grandi professionisti e alla componente emotiva dei loro spettacoli, hanno un valore che troppo spesso è andato smarrito nella nostra società ed è quello di mettersi a disposizione degli altri con una umiltà non comune.

Umiltà nel senso più nobile del termine da cui tutti dovrebbero trarre ad esempio, dal signore che la mattina senza chiedere buongiorno o per favore chiede il caffè al barista fino a coloro che solo per un giro di conoscenze sono arrivati ad occupare posizioni di potere ed usano la politica solo come strumento per il proprio tornaconto o quello dei loro amici.

Perché dopo tutto quello che hanno fatto per i ragazzi prima e dopo il loro spettacolo, dal riceverli, abbracciarli, portarli per più di un'ora avanti e indietro sulle moto regalando emozioni uniche, vederli all'interno della fiera in una zona di  ristorazione,  dove non c’erano giornalisti, televisioni o uomini di marketing a pubblicizzarne le gesta  ma solo con la vita reale lì presente, a disposizione dei ragazzi servire loro il pranzo da al Daboot Team uno scettro che nessuna federazione, testata giornalistica o televisione può dare, quello di essere delle persone fantastiche.

Da parte mia e di tutto lo staff di motoemozione: GRAZIE AI SUPEREROI DEL DABOOT TEAM.

 

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