Intervista ad Andrea Locatelli

Tra le tante speranze per la stagione che sta per iniziare, una certezza è data dai risultati ottenuti nella scorsa dal talentuoso campione italiano moto 3 Andrea Locatelli che, in questo 2014  disputerà il campionato mondiale nella classe moto3 come portacolori del San Carlo Team Italia in sella ad una Mahindra nel team gestito da Virginio Ferrari e Carlo Pernat.

Per far capire chi è il campione Italiano abbiamo voluto incontrarlo nella sua Selvino e abbiamo ripercorso con lui la stagione che lo ha laureato campione italiano e di fatto lanciato nel mondiale.

Ciao Andrea, per chi non segue il CIV puoi raccontarci il tuo 2013 che ti ha visto laurearti campione ?

Tutto è incominciato poco prima di Natale 2012 quando ho firmato il contratto con Mahindra Racing. La moto che stavano sviluppando era completamente nuova, il pacchetto che ci era stato proposto era di primissimo piano ma i dubbi erano legati come ci disse anche Nicola Casadei (Team manager Mahindra) all’affidabilità e competitività della stessa.

Dubbi infondati invece.

Già durante i primi test ad Imola i segnali  furono positivi e al Mugello nella prima gara della stagione abbiamo ottenuto un primo e un secondo posto e ci siamo trovati al comando del campionato.

Primi test ad Imola 

Un campionato corso alla grande dove sembravi un veterano e dove hai avuto un solo weekend buio …

Si a Vallelunga, una gara sfortunata. Nella gara di sabato prima della partenza aveva piovuto, avevamo preparato la moto con l’assetto da bagnato e le gomme rain, però la pista è andata asciugandosi: ho chiuso sesto, il massimo possibile in quelle condizioni. Nella gara di domenica volevo vincere, ma sono caduto quando ero davanti. La botta più grossa però è stata ritrovarsi in un colpo solo da primo a terzo in campionato.

Primato che poi ti sei ripreso con belle vittorie e  bei piazzamenti.

Nella successiva gara a Misano, su una pista che mi era sempre stata ostica, ottengo oltre alla Pole la vittoria nella gara di sabato ed anche in quella della domenica e ritorno in testa al campionato. Avevamo raddrizzato la gara storta di Vallelunga. Da lì c’è stata  una pausa di un mese e mezzo fino alla gara di Imola, la mia pista preferita.

Misano- Vittoria nella gara di domenica

La pressione si sentiva?

Certo perché essere primi in classifica è bello ma non è semplice, è difficile da sostenere, non vuoi fare errori ma al tempo stesso portare a casa più punti possibili, perchè ogni punto è prezioso: devi ragionare.

 Arriviamo ad Imola…

 Partivo in pole, l’obbiettivo era vincere il campionato, in gara 1 ha vinto il mio compagno di squadra, che forse aveva più fame di me perche era caduto la gara prima a Misano, io sono arrivato secondo dopo una brutta partenza e dopo aver evitato di essere coinvolto in una caduta. Nella seconda gara volevo assolutamente vincere, una volta in testa ho imposto il mio ritmo e ci sono riuscito.

Imola- In pole sulla griglia di partenza

Imola-  Verso la vittoria

Si sentiva odore di titolo?

Ormai mancava poco … al Mugello ho chiuso sesto dopo una gara incredibile: siamo arrivati in sei in 70 centesimi! Mi è spiaciuto molto, volevo vincere quella gara e chiudere il discorso. Nella gara di domenica Luca Marini è uscito subito, ed io ero il nuovo campione italiano. In quell’ attimo mi sono rilassato, ero troppo contento ed anche se ho chiuso decimo non importa, ciò che dovevo dimostrare lo avevo fatto prima.

E sono potuti iniziare i festeggiamenti.

In quella gara da Selvino e da Ubiale, il paese di mia mamma e dei miei zii, erano arrivati anche 200 miei tifosi, loro mi vogliono bene e mi seguono da quando ero piccolo, averli è stata una carica in più.

Mugello- Campione Italiano

Mugello-  I  tifosi

Qualche dedica o ringraziamento per il risultato raggiunto?

Per questo titolo sono tante le persone che devo ringraziare, la mia famiglia in primis che in questi anni ha fatto tanti sacrifici per farmi correre. Loro ci sono sempre stati e per questo non smetterò mai di ringraziarli, poi quelli che si sono avvicinati in quest’ultimo anno, il mio manager Yuri Danesi,  Micol Muraglia che mi fa da addetta stampa, i miei tifosi e gli amici perché sentire il calore quando le cose vanno male è uno stimolo, un aiuto. Comunque un grosso grazie va a Mahindra Racing che nel 2012 mi ha scelto come pilota ed ha creduto in me, mi ha supportato in tutto e mi ha dato la possibilità di debuttare nel campionato mondiale.

Come è stato?

Un’emozione incredibile, il venerdi sotto l’acqua ho fatto il terzo tempo e anche la Gazzetta dello sport ha parlato di me dedicandomi una pagina. Arrivare nel paddock del mondiale è stato un grande onore, un esperienza bellissima. La domenica in gara ho chiuso al  21° posto che sarebbe potuto essere migliore senza la presenza nel gruppo di qualche Ktm molto veloce sul dritto.  Nell’altra gara di mondiale cui ho preso parte gara a Misano invece sono dovuto partire dalla corsia box e non ho potuto ottenere un risultato significativo.

Arriviamo alla stagione 2014,  correrai il campionato del mondo nel San Carlo team Italia in sella alla Mahindra un bel traguardo direi ampliamente meritato.

Non mi sembra vero essere uno dei 34 piloti che il prossimo anno correranno il mondiale. Poter correre con i colori della federazione poi, è un ulteriore motivo d’orgoglio. Per me, tranne la moto, sarà tutto nuovo. Il mio approccio sarà quello di essere sempre all’ attacco, per essere lì davanti. Ho un contratto di un anno ed una grande possibilità per potermi mettere in mostra e far si che il sogno possa continuare anche negli anni a venire.

Nel tuo Team ci sono grandi nomi del motociclismo, parlo di Ferrari e Pernat, pensi che il loro apporto sarà fondamentale?

Sicuramente loro sono un valore aggiunto, sono due persone di grande esperienza e il loro sostegno dentro e fuori la pista  aiuterà molto.

 San Carlo Team Italia 2014 - Con Virginio Ferrari e il compagno di squadra Matteo Ferrari

Nel motociclismo di oggi più che il talento e le capacità contano i soldi, spesso se non puoi pagare non corri, è stato così anche per te?

Io mi ritengo molto fortunato perché già dalla scorsa stagione quando Mahindra Racing mi ha scelto come pilota per il Civ corro senza dover pagare e quest’anno sono uno dei pochi debuttanti che non paga .

Da questa stagione possiamo definirti un pilota professionista ma a 17 anni ci sono aspetti che devono essere considerati mi riferisco agli impegni scolastici, riuscirai a coniugarli con le corse?

 Sarà dura, io frequento il 4° anno di meccanica con  specializzazione in elettronica, comunque mi impegno perché in ogni caso prendere un diploma serve, sarà difficile far conciliare il tutto ma ce la farò.

Riesci a ricavarti un pò di tempo libero ?

Nel tempo libero dopo le gare, gli allenamenti  e la scuola faccio motocross. Il Cross per me è stupendo, non so dirti perché ma è bello, appagante, emozionante.

Quest’ anno ho fatto anche delle gare di enduro a coppie con  amici che corrono nell’ italiano e nel regionale. Ogni volta imparavo qualcosa di nuovo, piccole cose, che però ti fanno migliorare in questo sport. Passare nei sassi in mezzo al fiume senza mettere i piedi per terra, scavalcare i tronchi, entrare in un canale, tutto questo è già una piccola conquista.

Torniamo alle due ruote senza tassello, hai un pilota preferito?

Se devo dirti un nome dico Lorenzo. Magari non sarà simpatico però è impressionante, non sbaglia mai ed è costante, preciso, sembra quasi telecomandato.

 Il nostro sito parla di emozioni quale è l’emozione più grande che vorresti vivere?

La mia emozione più grande l’ho già vissuta ed è quella di poter partecipare al campionato del mondo nel 2014. Anche se il mio sogno non dovesse continuare io sono già contento, ho 17 anni e ho già vissuto un emozione incredibile.

 

La nostra intervista è finita, grazie Andrea per la disponibilità e un grosso in bocca al lupo per la stagione.

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