Presentazione Ducati a Sky

 

Allo studio 6 della sede milanese di Sky è stata presentata la squadra Ducati Motogp, o meglio Ducati Open. C'erano tutti: dai piloti fino a tutti i componenti di rilievo del box. Sotto i riflettori e davanti alle telecamere, oltre ai piloti Andrea Dovizioso e Carl Crutchlow, c'era il direttore Generale Luigi Dall'Igna e il direttore sportivo Paolo Ciabatti. Alcuni dei protagonisti di quello che alcuni, forse impropriamente, hanno ribattezzato il "miracolo italiano".

Prima di entrare nel vivo della trasmissione e delle discussione sui miglioramenti della moto, sui regolamenti e alle altre "chiacchiere da bar", l'attenzione di tutti va sulle moto ed in particolare sulla nuova livrea delle moto di Borgo Panigale. Quest'anno viene abbandonato il rosso che la ha accompagnata fino alla stagione scorsa per optare per un rosso opaco ed il risultato è decisamente ben riuscito. 

Iniziano le registrazioni e tante sono le considerazioni e domande che vengono poste ai protagonisti della "rinascita" rossa in particolare all'Ing. Dall'Igna, prima fra tutte le regole Open, Factory e la embrionale ed ipotizzata Factory 2 che fanno assumere contorni da organizzatori quasi oratoriali all'ente che gestisce il campionato.

Sembra di essere al torneo parrocchiale in cui prima si fanno delle regole, però dopo le prime partitelle sembra, a detta degli organizzatori, che una squadra utilizzi troppo bene queste regole e allora si pensa di farne di nuove.  

"Polemiche? - si chiede Ciabatti -. Non le capisco. Abbiamo fatto la scelta che da regolamento era possibile effettuare fino al 28 di febbraio".

A tratti l'agire, che in questi anni ha contraddistinto il gestore del campionato, dalla classe 1000 passando all'800, inventando le CRT ed ora Factory, Open, assume i contorni quasi grotteschi.

Non è solo però solo questioni regolamentari, sono anche aspetti pratici e concreti che si manifestano nell'obbligo di adottare specifichi accorgimenti tecnici che diventano assurdi da comprendere per un amante del mondo delle due ruote.

Abbiamo potuto toccare con mano l'agire dell'organizzatore, che consiste non solo nell'obbligo della centralina unica o, come avviene per altre classi, del motore, ma sull'obbligo di adottare, da parte di tutte le moto Open di una pulsantiera obbligatoria da mettere sul manubrio.

Personalmente vorrei vedere uno dei burocratici, uno degli esperti che scrivono i regolamenti, scendere in pista, a bordo di questi bolidi, e in fase di staccata, a oltre 300 Km/h schiacciare il colore giusto di questa consolle.

Non era una battuta quanto detto da Carl,  che durante i test è dovuto rientrare perchè non sapeva quale pulsante della playstation ha schiacciato causando un comportamento anomalo alla moto. 

Tuttavia, a parte questi aspetti, quello che rimane dopo questo incontro, sono alcune certezze.

Il primo sarà il servizio offerto da Sky: uno spettacolo qualitativamente mai visto prima e soprattutto degli approfondimenti, dei dietro le quinte che fino ad oggi si sono solo potuti ipotizzare ed immaginare.

Il secondo, e ben più importante, è quanto raccolto fino ad ora, in pochi mesi e soprattutto il clima che aleggia intorno alla rossa. Due piloti con stili di guida diversi, in grado di dare differenti indicazioni all' Ing. Dall'Igna così da poter sviluppare al meglio la moto. Una squadra che ha già raccolto buoni risultati nelle prime prove, "ben oltre le aspettative", come hanno detto alcuni. Certo il pragmatismo di Dovizioso, "in gara sarà diverso, dobbiamo stare coi piedi per terra", porta a un cauto ottimismo però si respira nell'aria qualcosa di diverso, di estremamente positivo.

E' quasi tangibile quell'elemento che è parte integrante ed indissolubile nelle vittorie e nei grandi team. Alcuni dicono che questo elemento permette - da solo -  di dare quel mezzo secondo in più ai piloti.  

Non sappiamo fino a che punto possa essere misurabile il concetto di "clima" sul giro, però quello che sembrava quasi di toccare con mano negli studi Sky è qualcosa che da anni non risiedeva nei box dellla rossa. Qualcosa che speriamo possa portare a grandi traguardi.

Ora sa a loro a scender in pista e farci vivere emozioni che non viviamo più da alcuni anni. 

Il nostro augurio è che molti quest'anno, soprattutto gli spagnoli, anzichè ammirare il nuovo rosso opaco della Ducati, vedano solo un dettaglio, questo:

 

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