Mototerapia e Motomusica a Pontinvrea

Essere fan di persone speciali porta a realizzare un piccolo sogno. Capita così che un ragazzo motociclista che della musica ha fatto una professione, un maestro che insegna ai suoi allievi la metrica, il ritmo con la speranza di trasmettere le emozioni che essa sa dare, voglia coniugarla con l'altra sua passione, quella per le moto, unendole in una sola parola: motomusica. Decide cosi di inviare una mail al suo idolo, un pilota di freestyle motocross che corrisponde al nome di Vanni Oddera,  uno che quando sale sulla moto sa far battere il cuore, e gli propone la sua idea: una giornata dove queste due passioni si uniscono coinvolgendo i suoi allievi e far vivere loro una giornata indimenticabile.

Vanni fa qualcosa in più, lui  che con il suo arco sa scoccare frecce che vanno dirette al cuore, decide di unire questa giornata con quello che ormai da anni realizza non appena ha una giornata libera dai suoi show, la mototerapia. Così un annuvolato pomeriggio di Aprile nel terreno della sua casa trasformato nel Vanni Oddera Park, i due mondi si sono incontrati, le due realtà si sono unite creando qualcosa di indimenticabile.

Sono accorsi da Como con un pullman gli allievi della scuola di musica e con pulmini appositamente attrezzati le associazioni che hanno voluto assistere e vivere la mototerapia ai loro ragazzi, sobbarcandosi in alcuni casi oltre due ore di tragitto.

  

Ad attendere i ragazzi al loro arrivo erano presenti oltre a Vanni Oddera, Massimo Bianconcini, Carlo Caresana, Ivan Zucconi, Davide Rossi, Mattia Schiavini, Simone Cesare, tutti componenti del Daboot Team, per iniziare a regalare emozioni. Oltre ai piloti già vestiti e pronti c’erano anche i Carabinieri con le moto di ordinanza pronti, dopo le esibizioni, a far salire i ragazzi e regalando ulteriori emozioni al suono della sirena. 

Non appena i ragazzi si sono posizionati sulle panche a pochi passi dalla rampa lo show è iniziato. A far da apripista un ragazzo che come altri ha scelto strade alternative pur di vivere un mondo fatto di persone eccezionali, Simone Cesare che con il suo Piaggio Si si buttava sulla rampa compiendo salti nel vuoto. 

  

A seguire prima il padrone di casa e poi tutti gli altri con le loro evoluzioni e i trick che esportano negli show in giro per il mondo.

       

Dopo la sequenza di salti inizia la vera essenza della mototerapia, i piloti si fermano, fanno salire i ragazzi diversamente abili e li portano in giro con loro. Ed è in questo momento, che si possono vivere emozioni incredibili. Ogni volta le espressioni, i sorrisi, le grida dei ragazzi sono diverse, ti entrano dentro, si collocano a metà strada tra lo stomaco e la gola all’altezza del cuore e stanno lì, diventando sempre più pesanti ogni volta che vedi passare un ragazzo, o anche un adulto, a bordo di quelle moto con quegli occhi e quel sorriso, il più bello del mondo. I ragazzi del Daboot sono incredibili, dalla purezza e dalla “bella faccia” di Davide Rossi, passando all’unione che lega Vanni Oddera e Massimo Bianconcini.

Guardando come si muovono, come trasportano ragazzi paraplegici sulle loro moto sembra di vedere due nobili cavalieri legati da un patto fraterno, due eroi di una leggenda epica trasportati nella nostra era per insegnare a questa sgangherata generazione i veri valori della vita.  Così come sembra di vedere in Davide Moretti e Ezio Carlini, due amici del Daboot che non volano nel cielo ma sulla terra ferma, due giganti buoni che ispirano sicurezza. Poi ci sono Carlo Caresana, Ivan Zucconi e Mattia Schiavini grandissimi nomi che a dispetto della fama sono al servizio degli altri, non per tornaconti diretti ma solo per la gioia di dare.

 

Le emozioni sono tangibili, vive, presenti e si spargono nell’aria, l’atmosfera è satura di momenti di estasi onirica, le percezioni sono alterate e si vive una realtà priva di sovrastrutture, di dogmi o convenzioni  toccando con mano quelli che sono i valori primordiali della nobiltà d’animo.

      

Vanni Oddera ha creato la mototerapia, nessuno psicologo, psicoteraupeta ha dato validità scritta alle sue “sedute” ma basta essere presenti ed assistervi per avere riscontro delle emozioni che è in grado di far vivere. Se i loro sorrisi, le loro grida di gioia non bastassero è sufficiente avvicinarsi ai ragazzi e ascoltare le frasi di alcuni di loro “Era da quando c’era mio padre, che è morto anni fa, che non mi batteva così forte il cuore, lo sento vicino” senza dubbio la più toccate detta da un ragazzo al suo educatore. Gli stessi educatori che affermavano di essere stati sorpresi dal comportamento di una ragazza “al centro fa fatica a camminare qui è salita in moto da sola ed era più autonoma del solito”.

    

Tutta questa è la magia della mototerapia, che oggi si unisce alla musica, così dopo la sessione i ragazzi si spostano nelle due postazioni che Vanni ha allestito all’interno del suo park per condividere l’esperienza della musica. Ecco che ci si trasferisce a qualche metro dalla rampa circondati da un gruppo di giovani chitarristi pronti ad accordare melodie e ritornelli e poi ci si arrampica sulla collinetta, fuori di casa di Vanni dove una tastiera attende i ragazzi per farli suonare e dalla sua casetta sull’albero alcuni musicisti intonano melodie accompagnati dai ragazzi e dal duo Oddera-Bianconcini.

      

Il tempo trascorre veloce, e come spesso accade quando c’è qualcosa di speciale l’elemento oggettivo per definizione diventa relativo, guardando l’orologio ci si accorge che è quasi ora di andare, alcuni ragazzi nel pomeriggio hanno terapie da seguire e devono essere ai centri. I piloti del Daboot allora organizzano una seconda sessione di salti cui poi segue il giro sulla moto per i ragazzi, alcuni ora non vogliono più scendere e quasi bisogna strapparli dalle moto…ma è ora di tornare.

Salutiamo il padrone di casa e ci diamo appuntamento per la prossima Mototerapia e proprio nel tragitto verso casa un'immagine rimane impressa nella mente: vedere gli acrobati delle due ruote ai loro furgoni, da soli a caricare le moto per poi farsi centinaia di chilometri per tornare alle loro abitazioni.  Non sono semplici piloti, alcuni come nel caso di Bianconcini sono anche campioni del mondo di specialità, non semplici colleghi dell’ambiente, non  semplici amici ma sono persone eccezionali che hanno risposto all’invito di Vanni rinunciando ad una loro giornata e sobbarcandosi ore di guida solo per la gioia di regalare emozioni agli altri.. Se Vanni ha ideato la mototerapia la magia dell’averla promossa e condivisa va a queste persone uniche, che dimostrano con mano la bellezza, purezza ed il romanticismo nel motociclismo. 

Se un genitore volesse far sapere al proprio figlio qual è il bello del motociclismo forse non dovrebbe portarlo nel paddock di un circuito ma ad assistere a uno spettacolo dei ragazzi del Daboot team, le emozioni sarebbero assicurate e avrebbe la certezza che chi sta rischiando la vita spiccando salti da quelle rampe sono persone da cui suo figlio potrebbero imparare molto.

 

I migliori prodotti per bikers solo da