Ivan Palazzese

Nellla vita arriva per tutti il momento, il giorno in cui ti rendi conto che in moto  si può morire, che per quanto si cerchi di esorcizzarla lo spettro della morte è sempre presente nelle competizioni e quando si materializza all' improvviso ci lascia sgomenti, con il cuore gonfio di rabbia e la testa pesante per le tante domande cui non troviamo risposta.

Quel giorno per me avvenne il 28 maggio 1989 nel Gran Premio di Germania del Campionato mondiale di velocità.

Era una domenica e nella classe 250cc in una tragica carambola trovò la morte Ivan Palazzese pilota Venezuelano di passaporto ma Italiano di nascita, un ragazzo che aveva fatto sacrifici per correre, sempre sostenuto dalla famiglia e che aveva  nella madre la sua prima tifosa.

L'incidente di Palazzese avvenne nelle prime fasi di gara all'ingresso del motodrom, quando in seguito ad un contatto, secondo una dinamica tristemente conosciuta cadde e venne investito. Oltre a Palazzese altri piloti rimasero coinvolti e patirono delle conseguenze serie fra cui il nostro Barchitta e lo svizzero Bonhuil, con il primo che in seguito a ciò dovette lasciare le competizioni e il secondo costretto ad un lungo stop (Bonhuil morì sullo stradale di Macao nel 2005). 

Io ero presente quel giorno e per me come per tutti fu subito chiaro che qualcosa di molto brutto era successo. Negli istanti successivi all' incidente Virginio Ferrari abbandonò la gara per soccorrere Palazzese che era rimasto in pista mentre gli ufficiali di percorso spegnevano un incendio su una delle moto coinvolte.  Mentre Virginio Ferrari e il personale medico prestavano le prime cure a Palazzese e agli altri piloti coinvolti, la direzione gara non esponeva la bandiera rossa creando una grave situazione di pericolo per tutti, piloti, medici, ufficiali di percorso e solo per caso il bilancio non fu più ancora più tragico. Nonostante i tentativi dei soccorsi Palazzese morì in elicottero durante il trasporto in ospedale.

Il silenzio, quello tipico della morte che con gli anni ho imparato ha conoscere è quello che ricordo di quella giornata, il Motodrom ammutolito, quello stesso che poco prima durante la corsa della 125cc aveva salutato con un boato un evento unico nella storia del motociclismo, quello di avere una donna al comando di una gara di campionato del mondo (la finlandese Taru Rinne).

Quella che doveva essere una bella giornata all' insegna dello sport divenne una giornata nera con i visi tirati e gli occhi solcati dalle lacrime, perchè il lato oscuro del motociclismo si era mostrato e aveva voluto con se un giovane ragazzo.

Ivan Palazzese emigrò dalla nativa Alba Adriatica in Venezuela da piccolo e già molto giovane iniziò con le corse. Disputò la sua prima gara iridata in Venezuela nel 1977 poco più che quindicenne e incredibilmente fu capace di salire sul podio con un terzo posto alle spalle di Nieto e Mang.

Nove furono i podi che seppe conquistare in carriera fra 125cc (8) e 250cc (1) e nella ottavo di litro vinse due gare. Il suo miglior risultato nella classifica di campionato del mondo lo conquistò nel 1982 quando fu terzo. Nel 1983 passò alla classe 250 in sella alla Yamaha del team Venemotos, ma mentre il compagno di squadra Carlos Lavado al termine della stagione si laureava campione del mondo Palazzese non riuscii a mettere in mostra quelle doti che lo avevano portato ad essere uno dei migliori specialisti della 125cc, salì una volta sola sul podio (unico podio nella categoria) nel gran premio d'Olanda.

Dopo una stagione 1984 avara di soddisfazioni, Palazzese tornò in Venezuela e abbandonò le competizioni, salvo poi ritornare nei gran Premi in sella ad una Yamaha privata nella stagione 1987. Con la Yamaha come cavallo di battaglia in quella stagione e nella successiva fu fra i migliori privati guadagnandosi un posto nel Team ufficiale Aprilia. 

Con la moto veneta dopo un inizio di campionato difficile stavano cominciando ad arrivare le prime soddisfazioni, a Misano nell' ultimo Gp aveva ottenuto un buon settimo posto ma quella purtroppo fu la sua ultima gioia.

Ivan Palazzese (Alba Adriatica 02/01/1962-Hockenheim 28/05/1989).

 

 

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