Mototerapia al Palacosta di Savona

 

Ogni sessione di mototerapia ha qualcosa di unico, un insieme di emozioni che ti scuote e ti fa star meglio. Perchè quegli occhi sorridenti, quegli sguardi solari, fanno vibrare corde profonde del nostro essere. Quelle corde che ogni volta vengono pizzicate riescono a produrre una melodia universale che poi è l'armonia dell'anima. Per capire queste cose bisogna assistere e vivere una sessione - si il termine non è fuori luogo - di mototerapia. 

Questa volta però Vanni Oddera, l'inventore e promotore di questo incredibile strumento terapeutico, in grado di regalare emozioni straordinarie a ragazzi diversamente abili o colpiti da imprevedibili sfortune, ha voluto fare qualcosa di più. Ha voluto portare i suoi numeri e quelli di alcuni dei piloti del Daboot team a pochi metri dagli occhi esterefatti di questi ragazzi.

A volte le istituzioni sono assenti ma questa volta va dato merito a chi ha compreso i risvolti che una giornata di mototerapia può avere per ragazzi privati di alcune di quelle cose che troppo spesso noi diamo per scontate e banali. Dalle istituzioni portuali fino alla prefettura, ma soprattutto bisogna dare il giusto riconoscimento a Costa Crociere che ha messo a disposizione una delle strutture del suo Palacrociere, è grazie a queste personalità e alla loro sensibilità che alcuni ragazzi hanno vissuto una giornata indimenticabile.

         

Una terrazza posta a 8 metri di altezza è stata lo scenario dove i ragazzi si potevano affacciare e osservare il piazzale su cui erano state poste le rampe da cui spiccavano il volo le moto, il quad e la motoslitta dei piloti del Daboot. 

Vedere a poca distanza i trick di questi acrobati delle due ruote da questa prospettiva è stato qualcosa di nuovo, di unico, di quasi surreale. Saranno quasi 200 i ragazzi e gli accompagnatori accorsi da ogni parte di Italia a godere di questa visione.

     

 Dopo queste emozioni i ragazzi sono stati accompagnati nel piazzale sottostante ed è iniziata la vera e proprio mototerapia. Tutti i ragazzi hanno provato quell'emozione che difficilmente potrebbero vivere senza Vanni Oddera, Carlo Caresana, Alessio Ponta, Davide Rossi, Mattia Schiavini e Andy Winkler i piloti a due ruote; Jason Cesco con la sua motoslitta e Dan Serblin con il suo quad. C'era anche Simone Cesare con il suo Ciao Si attrezzato per compiere salti dalle rampe e a dar man forte nel portare sulle moto i ragazzi Davide Moretti e Ezio Carlini.

 

  

Molti ragazzi non volevano più scendere, il caldo di Savona non era così forte e non dava fastidio, perchè era il calore umano ad avere il sopravvento su qualsiasi altro stato d'animo e non far sentire la fatica.

Alcuni sarebbero andati avanti all'infinito, però dovevano rientrare ai centri, delle terapie li stavano aspettando e così tutti si sono salutati con grossi sorrisi, abbracci e strette di mano.

Mentre i ragazzi salivano sui loro pulmini attrezzati, con il cuore gonfio di gioia, altri ragazzi, quelli che poco prima erano nel cielo di Savona a bordo dei loro mezzi, si sono messi a smontare le rampe. Alcuni avevano fatto più di 300 chilometri per essere presenti, in alcuni casi anche oltre 500, non era show retribuito, non c'era nessun cachet, ma hanno risposto all'invito di Vanni e hanno regalato una giornata indimenticabile a tanti ragazzi solo per la gioia di dare emozioni agli altri.

Ancora una volta: Grazie ragazzi e soprattutto Grazie Vanni Oddera.

 

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