Eugenio Lazzarini

Nel motociclismo del recente passato persone dotate con pochi mezzi erano in grado di compiere grandi imprese, cosa impossibile in quello attuale soffocato da regolamenti fatti solo ed esclusivamente in favore del business, pensati per escludere i piccoli e soffocarne il genio, in nome di una uniformità che deprime e rende nulli i valori dei tecnici.

Fra i grandi in senso assoluto Eugenio Lazzarini (Urbino 26Marzo 1945) merita un posto di primo piano essendo stato oltre che un grande pilota anche valente tecnico capace di vincere campionati mondiali con moto da lui stesso costruite.

La carriera di Eugenio iniziò poco più che quattordicenne quando entrò ha lavorare alla Benelli, dove dimostrò capacità non comuni che gli consentirono in poco tempo di essere promosso al reparto corse della marca pesarese.

Il debutto in pista come pilota avvenne nel 1964 in sella ad una vecchia Ducati Marianna e tre anni dopo, nel 1967 vinse il Campionato italiano Juniores classe 125cc guadagnandosi cosi di diritto il passaggio nei seniores per la stagione successiva.

Nella sua lunga carriera corse con diverse moto, la Ducati degli esordi, passando per Bultaco, Motobi,Benelli, MBA, MotoBi, Ducati, Aermacchi, Piovaticci, Garelli, Kreidler,Morbidelli, Iprem, Bultaco, Maico.

La carriera di Lazzarini anche per via della sua struttura da fantino si svolse per la maggior parte nelle piccole cilindrate, di cui fu un magistrale interprete vincendo 3 titoli mondiali e conquistando  27 vittorie divise fra 125 cc (9) e 50 cc (18) e in aggiunta agli allori mondiali anche la bellezza di 6 campionati italiani nella 50cc di cui fu vincitore per 4 volte e per due volte nella 125cc.

 

Oltre ai titoli mondiali ed italiani in carriera collezionò oltre 80 podi e fu per ben otto volte vicecampione mondiale fra 125cc e 50cc , numeri importanti che ci danno idea delle capacità di pilota di Lazzarini.

In aggiunta alle indubbie doti di pilota Eugenio era un grande tecnico, si autocostruiva i telai ed elaborava i motori per ottenere potenza e affidabilità necessari per poter primeggiare, come sulla Mba 125 con telaio da lui stesso costruito con cui si laureò campione del mondo nel 1978 (spesso dei telai che approntavano le proprie moto venivano costruite delle piccole serie che venivano vendute agli altri piloti privati). Ritroviamo Lazzarini al vertice del campionato mondiale nel 1979 e nel 1980 quando su Kreidler e Iprem trionfò nella classe 50cc.

Inizialmente la storia di Lazzarini si fuse con quella della Piovaticci di Pesaro, una delle tante industrie del mobile presenti in quella zona che tramite una sponsorizzazione gli diede la possibilità di partecipare con continuità nel campionato mondiale e salirvi sul podio per la prima volta nel 1973 a Monza.

Potete trovare l’avventura Piovaticci raccontata nel bel libro scritto dal fratello Enzo : “LAZZARINI STORIE DI UOMINI,PENSIERI , VITTORIE, EMOZIONI” – Nada Editore. Una piacevole lettura che vi darà l’idea di cosa era una volta il campionato del mondo velocità.

Quelle stesse Piovaticci che dopo la vendita di moto e materiale qualche anno dopo presero direzione Spagna e divennero Bultaco.

Gli ultimi anni della carriera di Lazzarini furono legati alla Garelli dove in coppia con Angel Nieto formò un duo quasi impossibile da battere.

 

Una volta terminata l’esperienza come pilota passò dall’ altra parte del muretto, divenne Team Manager e con le Garelli del team Italia contribuì alle vittorie di  Gresini e Cadalora.

Lazzarini gira ancora in pista, potete trovarlo nelle manifestazioni per moto d’epoca dove spesso cavalca quelle Benelli quattro cilindri che qualche volta ha portato in pista in gioventù e che spesso aveva sistemato per gli altri campioni che guidavano per la casa pesarese.

 

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