Mototerapia Eicma 2014

Eicma: belle moto, belle ragazze, bello spettacolo. Per noi la cosa più bella andata in scena in questa edizione si è vista nella giornata di Mercoledì: la mototerapia. Esattamente un anno fa abbiamo vissuto la nostra prima esperienza di questo modo diverso di vivere le emozioni legate alla moto, con protagonisti alcuni ragazzi speciali. A Eicma 2013 erano 300 i ragazzi accorsi da tutto il nord italia, in questa edizione 2014 erano oltre 400 ma il numero avrebbe potuto anche essere superiore.

Ancora una volta i Daboot capitanati da Vanni Oddera hanno regalato emozioni indimenticabili a tutti i ragazzi ed educatori presenti. L'edizione di quest'anno però è stata diversa, il maltempo ha fatto modificare la collaudata scaletta che prevede lo show dei piloti con i loro trick da cardiopalma cui segue il giro in moto per i ragazzi diversamente abili.

Il tempo è stato inclemente ma forse doveva andare così... i veri protagonisti di questa giornata dovevano vivere emozioni nuove, che forse non avrebbero potuto assaporare se il programma non avesse subito delle modifiche.

I pullman, i furgoni attrezzati e le auto con i ragazzi sono stati fatti parcheggiare all'interno del padiglione 22. Dotati di "berretto ufficiale" e pass, divisi in gruppetti a cui è stato affidato un pilota del daboot a far da cicerone portando a visitare i padiglioni, hanno iniziato così la visita al Salone delle moto.

Erano gli occhi dei ragazzi a parlare...vedere, toccare e in alcuni casi salire sulle moto in esposizione, molti con la bocca facevano la classica pernacchia imitando il rumore del motore, alcuni dei  "bremm...bremm" più belli mai sentiti. Altri chiedevano "ma non si muove ?". Bello poi il momento in cui alcuni hanno reso immortale la loro visita mettendo sul serbatoio di una moto in esposizione la loro firma.

Emozionante vedere i padiglioni di Eicma invasi da questi ragazzi che le moto difficilmente possono osservale così da vicino potendole toccare e su cui potevano salire. 

  

Poteva bastare questo piccolo tour a rendere indimenticabile la giornata, tuttavia a dispetto la pioggia e il fango esterno i Daboot non hanno voluto esimersi dalla vera e proprio seduta di mototerapia e sono riusciti a far salire i ragazzi sulle moto e compiere il "tradizionale" giro in moto.

E' stata il progresso, la tecnologia a venire in soccorso questa volta, e una casa motociclistica ha messo a disposizione 6 moto elettriche per regalare emozioni indimenticabili. Così i ragazzi dopo il buffet offerto da Eicma sono tornati nel padiglione 22 che per l'occasione era libero e i piloti li hanno caricati sulle moto e i sorrisi si sono sprigionati su tutti i visi: ragazzi, educatori, piloti e accompagnatori.

                   

Basterebbero queste immagini a ribadire l'importanza e il significato che un semplice giro in moto può avere per ragazzi che passano la maggior parte del loro tempo in centri o istituti. Potrei raccontare quello che alcuni educatori dicevano sulla agilità e abilità mai vista prima nel muoversi, nel salire in moto, da parte di ragazzi con limiti nel camminare, ma questa volta vorrei andare oltre perchè chi scrive ha potuto toccare con mano cosa è la mototerapia, cosa provano i ragazzi quando sono in moto. 

Seduto sul sellino della KTM elettrica dietro a Vanni Oddera ho aiutato a tenere alcuni di questi ragazzi, quelli che non potevano salire in moto per gravi problemi fisici, sorreggendoli. Dopo un attimo di esitazione e timore iniziale la moto è partita ed aver trovato il giusto equilibrio, il mio viso era a pochi centimetri dal loro e ho visto quello che l'aria e il vento sul loro provocava in questi ragazzi. Emozioni che non potrebbero mai provare se non fosse per questi incontri. Una luce assoluta che nasce dal loro sorriso e fa comprendere tante cose.  Una luce e dei colori che tutti dovrebbero vedere almeno una volta....per comprendere tante cose.

Questa edizione di Eicma, dopo aver vissuto direttamente l'impatto che un semplice giro in moto può avere per questi ragazzi, porta con se alcune certezze oltre al doveroso e mai banale ringraziamento a Vanni Oddera e agli altri piloti del Daboot: battersi per creare più occasioni di realizzare sessioni di questo incredibile strumento terapeutico e far comprendere a chi ancora non la conosce cosa è la mototerapia.

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