Intervista a Romano Fenati - Tra passato e futuro

E' iniziata una delle stagioni con delle aspettative altissime. Le premesse sono di una stagione all'insegna di spettacolo e tante emozioni. Dalla motogp, passando da Morbidelli per arrivare alla moto 3 tanti italiani possono dire la loro e essere protagonisti. Abbiamo voluto fare qualche domanda a uno dei piloti che più di altri ha saputo regalare grandi emozioni a tutti gli appassionati, reduce da una stagione complicata e ora in cerca di riscatto. Ecco quello che ci ha detto Romano Fenati.

Ciao Romano e grazie per il tempo, direi gran bella gara e ottimo risultato. Nei test invernali sei stato sempre protagonista. Cosa ti aspetti da questa stagione?

Sono abbastanza soddisfatto anch’io, in effetti anche i test non sono andati per niente male. Da questa stagione mi aspetto di lavorare in sintonia con il mio team come in questa prima gara e, di conseguenza, raggiungere bei risultati.

Guardo alla tua carriera, hai vinto più gare di piloti che si sono laureati campioni del mondo eppure la tua miglior stagione hai finito al 4 posto. Decimo la scorsa stagione con metà delle gare corse. A cosa imputi i tuoi alti e bassi, vittorie pazzesche alternate a gare nelle retrovie?

A cosa imputo i miei alti e bassi? Beh sicuramente nelle gare che ho vinto è filato tutto liscio, la moto non ha avuto problemi, forse anche un pò di fortuna e mettiamoci anche il manico del sottoscritto. Sai per vincere una gara è necessario che questi elementi si intersechino perfettamente tra di loro e quando questo non succede la gara va male. Ogni volta può essere per un motivo diverso. L’importante è rimettersi a lavorare, correggere gli errori e cercare di fare subito meglio nella gara successiva.

Alcune volte ho sentito dire "Fenati se la tira". La mia idea è che a te interessa solo dare del gas e il resto ti infastidisce, il tuo posto è la pista, non il dover essere testimanial di qualcosa o qualcuno. La mia è una valutazione spiccia o può esserci del vero?

No, “Fenati se la tira” non fa proprio parte del mio dna, te lo posso assicurare. Dal venerdì, nel paddock, si inizia ad assaporare il clima gara e, fino alla domenica, è un crescendo di tensione e adrenalina, io almeno lo vivo cosí. In tutta onestà, preferisco stare tra i bulloni e l’odore dell’olio del motore ma capisco che dall’altra parte del televisore ci sono tanti appassionati che vogliono vedere e sentire i protagonisti. Penso di essermi reso sempre disponibile per interviste, foto, ecc. Se a qualcuno ho detto no semplicemente non era il momento giusto, ma non certo perché me la tiro.

Non voglio entrare nel merito della stagione scorsa, è un peccato vedere come la stampa racconti alcuni episodi solo in determinati modi. Vorrei però chiederti come sono ora i rapporti nel paddock. Sorrisi di circostanza, reciproco disinteresse o il passato è passato. Come stai vivendo il tuo ritorno? Vieni visto con occhi diversi?

In Qatar ho incontrato praticamente tutti e anche con piacere e credo sia stata la stessa cosa anche per loro. Il passato è ormai passato. È iniziata una nuova stagione, non sono certo il primo e neppure l’ultimo ad aver cambiato team.

Può essere che in un team più familiare, senza troppi impegni extra, potrai trovare maggiore serenità così da poter esprimerti al massimo? Può essere l’anno della consacrazione?

Lo Snipers Team, Mirko Cecchini, il mio capotecnico, e gli altri sono tutti molto disponibili con me ed io mi sono sentito subito a mio agio in questo ambiente molto familiare. In Qatar sono stato molto sereno e soprattutto mi sono divertito a fare quello che amo fare. Non so se questo “è l’anno della consacrazione” come dici tu. Tutti noi piloti ci iscriviamo al Motomondiale con il sogno di vincerlo ma non possiamo sapere se ci riusciremo o no. Uno ce la farà di sicuro, magari sarà un italiano.

Nel motociclismo di oggi più che saper andare conta avere la bella faccia ed essere degli yesman a servizio del padrone di turno o portare sponsor per avere la moto giusta, c'è ancora posto per piloti come Romano Fenati in questo mondo?

Certo che c’è posto, io ci sono. Non la vedo così nera, è ovvio che ci sia un business intorno, interessi da parte di tanti ma ci sono anche piloti cresciuti a pane e bulloni e che la passione ce l’hanno nel sangue, tipo me!

Durante i test e in questa prima gara c'è qualcuno dei tuoi avversari che ti ha stupito?

No nessuno mi ha stupito, conosco le loro capacità.

Chi sono i papabili contendenti per il titolo nella tua categoria?

Ce ne sono diversi e non sono pochi, anche tanti italiani. Ecco io spero davvero sia un italiano a prendersi il titolo quest’anno.

Pronostico moto2. Morbidelli può diventare costante e puntare al titolo o dovrà vedersela con altri?

Sicuramente dovrà vedersela con i vari Nakagami, Oliveira, Luthi, Baldassarri che gli daranno filo da torcere, ma credo che Franco riuscirà ad essere costante e magari anche un italiano campione di Moto2 non sarebbe male.

Ti vogliamo salutare chiedendoti un pronostico del podio mondiale motogp.

Penso che sarà una bella lotta, oltre ai pluricampioni come Vale, Lorenzo, Marquez, ci sono anche Iannone e Dovi, e tutti dovranno vedersela con un agguerritissimo Vinales (vedi Qatar).

 

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