Un perfetto week-end di enduro

Come spesso capita è davanti ad un piatto di cibo o ad un buon bicchiere di vino che le giornate belle e divertenti prendono corpo e forma. L’idea era di passare un weekend, con lo scopo di divertirsi ed evadere dallo stress e dalla frenesia della vita cittadina, abbinare alla fuga la passione comune che nel nostro caso ha due ruote e un motore.

 

Un week-end off-road girando per i sentieri che si snodano sul Monte Penice. Una scelta non casuale perché avremmo potuto contare sul prezioso aiuto del nostro amico Giò di Chameleon Garage di Magenta che, oltre ad essere un esperto conoscitore della zona tanto da esserne ormai quasi un ambasciatore è anche meccanico di professione, un’ulteriore sicurezza in caso di qualche malaugurato ma sempre possibile guasto meccanico. Per i mezzi da utilizzare, abbiamo avuto in gestione due Husqvarna Te 450 forniteci da Argento Moto che sono state una piacevole sorpresa in termini di maneggevolezza e facilità di guida.
Venendo all’ aspetto prettamente geografico il Monte Penice, collocato fra le province di Pavia e Piacenza è un’area in cui il fuoristrada è ancora ben accetto, un area dove l’endurista è visto come una risorsa in grado di portare un indotto all’economia dei piccoli paesi e non come in altri posti dove è considerato come un ospite sgradito.
Il giro ha visto come punto di partenza il comune di Romagnese situato ai piedi del monte Penice dove, una volta giunti a destinazione, scaricati i mezzi ed effettuate tutte le operazioni di rito si era finalmente pronti a salire in sella per dare gas e sentire l’adrenalina scorrere.
Nel gruppo, erano presenti, ognuna con un percorso motociclistico diverso, un gruppo decisamente eterogeneo anche per quanto riguarda il parco moto, che spaziava dalle piccole e leggere due tempi, alle potenti Husky per terminare con alcune delle regine dell’enduro anni 80 come la YAMAHA TT600 e la HONDA XR 600.
Unico fattore comune oltre alla passione, smisurata, l’amicizia che legava il gruppo, quell’amicizia che crea complicità e rafforza i legami.

La prima giornata in sella, per quanto faticosa trascorre velocemente fra tanti sterrati di varia difficoltà, qualche caduta senza conseguenze, paesaggi stupendi e tante risate. Ma la vera essenza, la vera bellezza della giornata emerge una volta posteggiate le moto quando, si incomincia ad allestire quello che sarà il campo base per la notte, raccogliendo la legna nel bosco per accendere il fuoco, allestendo le tende, e cuocendo il cibo per poi sedersi attorno al fuoco per cenare con solo le stelle e il silenzio del bosco come compagnia. Il tempo trascorre piacevolmente con accanto un bicchiere di vino, si parla della giornata, del significato che l’andare in moto ha per ognuno di noi, del momento in cui la moto è arrivata nelle nostre vite.

Tempi e momenti diversi per ognuno, da chi nelle moto ci è praticamente nato, da chi della propria passione è riuscito a farci un lavoro, per trovare anche chi ha avuto la propria passione osteggiata dai genitori e che ha potuto ottenerne una solamente dopo aver raggiunto l’indipendenza economica. Per tutti però la moto rappresenta libertà, passione, soddisfazione quando si raggiungono risultati e si vedono miglioramenti nella guida e nei passaggi difficili.

Enduro come luogo dove godere del piacere della moto in armonia con la natura e soprattutto lontano dei rischi dell'asfalto. Il non essere in balia delle disattenzioni, delle distrazioni e delle leggerezze di qualcuno alla guida di un'auto, un suv o di qualche altro mezzo motorizzato riappacifica con il piacere di gustarsi la moto.

Enduro come termometro di se stessi, come ring in cui fronteggiare le proprie paure, i propri limiti e le proprie debolezze. Se c'è una salita con una canalina, le pietre non ci sono storie: ti alzi sulle pedane e dai gas. Guardi in faccia i tuoi limiti e li sposti sempre più in là.

Enduro come emozione pura e semplice.

Per tutti poi l’operazione di caricare la moto sul furgone o sul carrello rappresenta ogni volta un'emozione nuova: l’inizio di una piccola grande avventura, unica nella sua semplicità.
Il secondo giorno sarà una fotocopia del primo, con sterrati, petraie e quando giunge il momento di salutarsi il pensiero comune è che bisognerebbe rifarlo al più presto. Quello che resta oltre alla soddisfazione è che per divertirsi non servono grandi cose basta il contatto con la natura, una moto e una bella compagnia.

Per questo articolo abbiamo usato:
CASCO: UFO
TSHIRT: GARAGE 77
STIVALI: TCX
OCCHIALI: ARIETE.
 
Ringraziamo
ARGENTO MOTO

 

 

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