ZERO SR. The emotions

 

L'abbiamo avuta in prova per diversi giorni, per verificare se è una moto in grado di far vivere emozioni. Non è stato il test di una mezza giornata ma l'abbiamo messa alla prova nelle condizioni classiche in cui potrebbe usarla un motociclista medio, in diversi contesti e in ognuno di questi abbiamo avuto ogni volta delle sensazioni e considerazioni nuove.

Siamo partiti dal traffico milanese e la prima grossa diversità rispetto al motore endotermico è stato quello della mancanza di rumore. Nel corso del nostro utilizzo abbiamo aprezzato questa caratteristica quando abbiamo usato la moto per immergerci nella natura, magari prendere una strada bianca e seguirla senza una meta, solo per il gusto di andare, oppure su e giù su una stradina di montagna riuscendo a sentire i suoni della natura interno a noi o il crepitio dei sassi sotto la ruota.
 
Mancanza rumore
Basterebbero queste cose unite a prestazioni di altissimo livello a preferire un motore elettrica a una tradizionale.
Tuttavia nel contesto cittadino la mancanza di rumore diventa fonte di pericolo perchè, specie da noi che non c'è la cultura dell'elettrico e, specie per i pedoni dove la determinante all'attraversare la strada è solo quella del rombo del motore, il rischio è alto. Ciclisti e motociclisti che non ti sentono arrivare e per sorpassarli devi attendere ed essere certo che non scartino di lato improvvisamente. Il nostro primo pensiero è stato: perchè non ci sono delle casse che fanno rumore, magari simulando lo scarico di qualche moto che ha fatto la storia? Ci siamo immaginati di entrare nella app collegata alla moto e scegliere lo scarico più indicato per la giornata magari scegliendo tra la Benelli di Pasolini, la Suzuki di Schwantz o la Cagiva di Lawson.
....idee malsane.
 
Prestazioni
L'elemento che più impressiona nella moto elettrica rispetto quella a motore endotermico è l'accellerazione, coi sui 146 NM la Zero ha una ripresa superiore a quelle delle maggiori supersportive. Con partenza da fermo ben poche moto possono tenere il passo della Zero. E' vero che la velocità massima non è paragonabile a quella delle supersportive ma per chi non deve andarci in pista a correre pensiamo che i 160 siano una velocità di punta più che adeguato.
Parlando di dati non si può che parlare di autonomia della batteria. I 3 settaggi del motore prevedono consumi diversi. La versione eco che dimezza la potenza in accellerazione e limita la velocità massima a 113 Km/h è quella che permette oltre 240 chilometri, la sport sui 130. Poi col il settaggio custom e tramite l'app che si collega al computer della moto è possibile scegliere il adattare le diverse erogazioni della potenza sulle proprie caratteristiche e in funzione dell'utilizzo che si andrà a fare della moto.
Abbiamo usato la moto per 3 giorni tragitto casa lavoro e una gita nel varesotto quasi sempre in versione sport percorrendo 118 chilometri e il display ci diceva ancora 46 chilometri di autonomia. Tuttavia la moto che abbiamo avuto in prova era quella con un pacco batteria supplementare, posto in quello che erroneamente viene chiamato serbatoio e solitamente adibito a vano porta oggetti, e assicura un 20% di autonomia in più.
Il tempo di ricarica della ricarica parla di 30 chilometri ogni ora con il cavo tradizione. Finito il giro basta attaccare la moto a una qualsiasi presa da 220Volt e basta attendere. Niente più distributori, niente più ricatti di case petrolifere a cui dover sottostare.
Sono considerazione da tener presente in fase di valutazione di acquisto.
 
Costo e considerazioni
Gli oltre 18 mila euro necessari per averla nel proprio box sono tanti. Tuttavia vanno rapportati a quello che si risparmia in consumi ma anche in manutenzione e tagliandi in genere. Se a questo si aggiuge il risparmio sull'assicurazione e sul bollo è evidente che il prezzo di acquisto deve essere rapportato all'utilizzo che la singola persona fa della moto e sulla percorrenza annua, per avere un dato reale. La Zero inoltre da una garanzia di 2 anni sulla moto e di 5 sul parco batterie.
 
Componenti usate e design
Parlando di prezzo una delle cose che ci ha lasciato perplesse è stato l'uso di alcune componenti a nostro avviso poco curate e forse troppe economiche considerando il prodotto di cui stiamo parlando.
L'altra grossa considerazione è quella sul design della moto, non tanto per la posizione un troppo caricata in avanti e coi manubri a nostro avviso troppo stretti, perchè quella è una valutazione prettamente soggettiva e in funzione della statura di chi la guida ma le linee della moto. Se consideriamo che non ha cambio, serbatoio e marmitta la linea di questa moto avrebbe potuto essere ben diversa da quella tradizionale. "han voluto fare qualcosa che richiamasse le moto naked" ci hanno detto ma forse l'acquirente di una moto elettrica non cerca una moto tradizionale ma qualcosa di diverso che si distingua anche dal punto di vista stilistico e di design e sotto questo aspetto le frontiere dell'elettrico sono difficilmente immaginabili.
Già iniziano a esserci alcune customizzazioni su base zero che convincerebbero anche i più scettici portandoli magari a dire "proviamola prima di parlare e esprimere sentenze".
Forse progettata per guardare più alla funzionalità che all'estetica, considerando il mercato, quello statunitense, di riferimento ma la linea andrebbe a nostro avviso rivista per renderla appetibile a tanti appassionati che forse si avvicenerebbero a una moto che è in grado di regalare tantissime emozioni.
 
CI HA CONVINTO:
- accellerazione
- ZERO manutenzione
- ZERO gas scarico
- ZERO calore dal motore (soprattutto in estate!!!)
- ZERO rifornimento
- Freno anteriore
- ciclistica
 
CI HAN LASCIATO DUBBIOSI:
- Mancanza rumore. Se da un lato regala rare emozioni dall'altro è pericoloso.


CI HA DELUSO.
- Freno posteriore.
- Componenti usate. Rapportate al prezzo di vendita sono piuttosto ecomiche (cavalletto, pedana freno, plastiche in genere),
 
Per questo test abbiamo usato:
CASCO: SHARK
GIUBBINO: DAINESE
STIVALI: TCX
PARASCHIENA: ALPINESTAR.
 
Ringraziamo
ZERO MOTORCYCLES
OSSERVATORIO ASTRONOMICO G.V. SCHIAPPARELLI VARESE

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