La mototemporada Romagnola

Le gare comprendevano tutte le categorie dalle piccole zanzare di 50cc fino alla classe regina la 500 cc.

Le tifoserie erano veraci, sanguigne, divise fra loro in opposte fazioni come  guelfi e  ghibellini,  tifando chi per Paso chi per Ago eroi immortali  sempre impegnati fra loro in battaglia alla guida delle loro pluricilindriche ma per tutti, proprio tutti i contendenti, c’erano applausi sinceri e non fischi come talvolta oggigiorno capita di sentire .

I piloti all’ epoca non erano come oggi inavvicinabili ma erano persone comuni a cui piaceva far tardi con amici e tifosi alla sera, godendo l’un l’altro della reciproca compagnia con un bicchiere  in una mano e una sigaretta nell’ altra.

Si aveva la possibilità di vedere gli assi delle due ruote come Haillwood, Read, Taveri, Herrero, solo per citare qualche nome straniero, ma anche i nostri Grassetti, Villa, Parlotti, Provini a pochi centimetri di distanza, di inebriarsi con l’odore dell’ olio di ricino e  il rombo dei motori a due o quattro tempi. Si poteva toccare con mano il fascino della velocità ed innamorarsi nel vedere le Benelli, MV , Paton, Bianchi, Mondial, Ossa, l’honda RC181 con telaio italiano che Haillwood si fece costruire, e molte, molte  altre meravigliose creature a due ruote, che avevano la capacità di lasciar senza parole solo guardandole da fermo come solo una bella donna sa fare e che vengono giustamente ricordate come autentiche meraviglie della tecnica .

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