Aprilia RS660. 100cv possono bastare?

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100 cavalli per 183 kg. Numeri importanti per la moto che rappresenta una delle novitù più interessanti degli ultimi anni delle casa di Noale.

Un debutto che aprila ha voluto fare con elementi che da sempre caratterizzano e identificano il marchio nel mondo. Linee e carattere sportivo.

 

 

Doppia carenatura con funzione di appendice aerodinamica integrata, che richiama al mondo racing che ha la funzione di ottimizzare la stabilità alle alte velocità e deviare i flussi caldi estratti da motore e radiatore.

Un design  innovativo che comunque richiama la miglior tradizione aprilia, forme dinamiche, moderne, dalle superfici contenute per offrire abitabilità e comfort a pilota e passeggero.
Una linea che conquista fin da subito con gli indicatori di direzione  integrati nei profili DRLe i “bending lights” la coppia di fari supplementari presenti nelle parabole per illuminare l’interno della curva, aumentando la visibilità in piega, per rendere la guida più sicura che si aggiungono al sensore crepuscolare l’accensione degli anabbaglianti è automatica.

Fin da questi piccoli dettagli si capiscono le tante soluzioni sviluppate e importate su questa moto  all’insegna non solo della prestazioni ma per la sicurezza di guida.
Tanta elettronica al servizio dell’utente, che può decidere decidere se utilizzarla o su quali livelli di intervento, con la possibiltà otre che adattarli al proprio stile di guida anche la possibiltà di escluderla.


Sia che possa essere un ragazzo che cerca la prima vera moto dopo una piccola 300, e questa Aprilia può essere la moto perfetta per entrare nel mondo dei grandi, sia per il più smaliziato e esperto che vuole avere una moto dal rapporto peso potenza unico in grado di assicurare il giusto divertimento e sopratutto far vivere grandi emozioni.
Aprilia ha pensato infatti a  queste esigenze, una moto per più poteziali uteni, con ben 5 mappature per massimizzare l’esperienza di guida nelle diverse condizioni ma soprattutto per semplificare la gestione di tutta questa potenza anche a chi molta esperienza non ha.

Tree Riding Mode per l’utilizzo stradale: Commute, per la guida quotidiana; Dynamic, per la guida sportiva su strada e Individual, che permette la totale personalizzazione dei controlli elettronici.
E poi ci sono le mappature per la pista, perchè inutile nasconderlo questa moto è una piccola bestia da pista e Aprila  vuole dare opzioni di sfuttare appieno tutto il potenziale a disposizione Riding mode Challenge, e Time Attack, destinata ai piloti più esperti dove possono settare totalmente l’elettronica.


Basta scegliere il Riding Mode che meglio si adatta alle proprie esigenze scegliendo tra i diversi livelli di intervento di traction control, wheelie control, freno motore, ABS e degli altri parametri gestiti per trasformare la RS nella propria personale dispensatrice di emozioni.


Dotata di una piattaforma inerziale a sei assi  è in grado di riconoscere la condizione della moto rispetto alla strada, registra e processa gli input derivanti dalla guida e invia i dati alla centralina che interviene al meglio sui parametri di controllo, questo permette di godersi la moto in mode semplice e pensando solo a come impostare le curve.
La gestione dei settaggi elettronici è facilitata dal facile e intuitivo comando a quattro pulsanti presente sul blocchetto elettrico sinistro e ai comandi rapidi di gestione del cruise control e del traction control.
Una volta in sella e selezionata la mappatura scelta si inizia a vivere appieno l’esperienza di guida di questa nuova arrivata in casa aprilia e più in generale tra le sportive di media cilindrata.


Anche per chi supera il metro 80 la posizione è comoda, ci si sta bene, gli spostamenti sulla sella sono immediati, la sicurezza con l’avantreno è totale
Ma è la versatilità ciò che maggiormente si apprezza, si comprende quanto può essere una moto in grado di dire la sua tra i cordoli, ma anche quanto è facilmente sfruttabile nell’uso quotidiano. La postura non è mai troppo caricata sui manubri, le  gambe poco piegate grazie a pedane non troppo alte non fanno affaticare anche nelle lunghe percorrenze, la RS 660 si dimostra perfetta sia nella guida più spinta sia nell’utilizzo quotidiano.
Una leggerezza poi che imbarazza, a tratti sembra di guidare una moto di cilindrata inferiore.
La sella posta a 820 mm  è rastremata ai lati, per favorire l’appoggio dei piedi a terra e facilitare le manovre da fermo si dimostra adatta a qualsiasi tipo di utenza in termini di altezza, la buona imbottitura non può che ribadire il concetto di moto anche confortevole.


Al fine del confort di guida da segnalare la scelta di posizionare lo scarico sotto il motore,  così da non arrecare disturbi a pedane o passeggeri e anche il compatto serbatoio di 15 litri che permette al pilota di poterlo abbracciare agevolmente una volta raccolto dietro al cupolino protettivo.
Sulla ciclistica i dubbi non li avevamo e le alte aspettative sono state pienamente rispettate: Aprila è una garanzia sotto questo aspetto. La moto ha una semplicità di guida imbarazzante. sembra quasi di essere su una 300 talmente è maneggevole. Rapporto peso potenza unico.
E’ proprio il peso uno degli elementi che ci ha colpito è stata la leggerezza, grazie al tanto lavoro svolto e sulle soluzioni adottate per contenere il peso, basta dire che la RS 660 è equipaggiata con una leggera batteria al litio.
E poi il telaio, formato da due travi laterali imbullonate nella zona del cannotto di sterzo e nella parte posteriore, e forcelloni in alluminio pressofuso che danno una maneggevolezza eccezionale. Interasse di 1370 mm e all’inclinazione del cannotto di sterzo di 24,1°.
Una ciclistica che si completa con la forcella Kayaba regolabile, con steli rovesciati di 41 mm e da un impianto frenante formato, all’avantreno, da una coppia di dischi in acciaio da 320 mm di diametro, da una coppia di pinze ad attacco radiale e da una pompa radiale al manubrio entrambi realizzati da Brembo.
Ma l’elemento portante, nel vero senso della parola, di questa moto è il motore.


Un motore completamente nuovo per casa Aprila, l’inedito bicilindrico parallelo frontemarcia di 660 cc, un’unità di ultima generazione, derivata dalla bancata anteriore del V4 di 1100 cc, di cui ricalca concetti e misure e con omologazione Euro 5.
Un motore anche funzione portante e nella sua zona posteriore ospita il forcellone.
Figlio del RSV4 ha in dote tante soluzioni della sorella maggiore: testata, camere di combustione, condotti, cilindri e pistoni che hanno lo stesso ’alesaggio  81 mm dellal V4 da 1078 cc, Pistoni da una 1000 su una 600 garantiscono prestazioni che si sentono quando la moto supera i 6,500 giri è pura godura, anche sonora!
Numeri e prestazioni da cilindrata ben superiore, da record per un 100 CV a 10.500 giri/min, con una capacità di allungo che ha permesso di spostare il limitatore fino alla soglia degli 11.500 giri/mi. La coppia massima di 67 Nm è offerta a 8.500 giri/min, con l’80% della stessa a disposizione dai 4.000 giri/min,
Un mtore regolare dai 2500 che non recalcitra ed ha una spinta progressiva lineare ma che da il meglio di se dai 6 ai 7mila è bellissimo.


Numeri e dati che una volta in  movimento si trasformano in emozioni.
Emozioni in sicurezza, garantite da una elettronica di qualità superiore, a tratti non trovabile anche nelle cilindrate maggiori e in supersportive superbike. Ma del resto  Aprilia è sempre stata all’avanguardia sotto questo aspetto, per prima ha introdotto il comando del gas Ride-by-Wire nel 2007. In questa RS 660 l’elenco delle soluzioni adottate sarebbe lungo, basta dire che il pacchetto di controlli elettronici è gestito dal sistema APRC (Aprilia Performance Ride Control) nato nelle competizioni e universalmente riconosciuto come tra i più avanzati.
Da segnalare l’acceleratore elettronico Ride-by-Wire multimappa, per una fine gestione dell’accelerazione, morbida e progressiva sin dai bassi regimi, e una ottimizzazione dei consumi.  
L’abbiamo trovata ben piantata sulla strada, equipaggiata con Pirelli Diablo Rosso Corsa da  120/70 ZR 17 all’avantreno e 180/55 ZR 17 al retrotreno.
L’abbiamo goduta nei larghi curvoni e nel misto.


La perfetta compagna sia per le uscite con gli amici ma anche per essere quello strumento per far svoltare fin da subito in meglio la giornata se usata come mezzo casa/lavoro ma anche per le uscite in pista darà badilate di emozioni, del resto è stata progettata anche per quello, bastano pochi semplici gesti per eliminare specchietti, pedane passeggero e porta targa.
Una moto che viene proposta a un prezzo  in tre livree: la Acid Gold, quella che abbiamo avuto in prova, Lava Red con richiamo alla RS 250 nella versione Replica Reggiani del 1994, e la Apex Black, itpico look total black di Aprila,
Aprilia RS 660 è disponibile anche con motore da 95 CV depotenziabile, ideale per i neopatentati e sulla quale restano invariate tutte le altre caratteristiche tecniche.
Prezzo franco concessioario di € 11.050 euro, vero forse maggiore rispetto ad altre moto di cilindrata simili ma anche vero che se la  cilindrata determina una finestra di prezzo,  in quella finestra si possono trovare delle entry level o delle premium bike. E sicuramente per tutte le soluzioni adottate la RS è moto di primissimo livello.


Disponibili diversi optional, tra cui segnialiamo l’Aprilia MIA, la piattaforma multimediale di Aprilia che permette di collegare lo smartphone alla moto estendendo le funzioni della strumentazione e anche diversi accessori. Sia per uso pista, esempio scarico Akrapovic o software per cambio rovesciato, che per uso stradale, dal cupolino maggiorato fino alla borsa serbatoio o anche prettamente estetici come i wheels steakcer per personalizzare ancor di più questa già bellissima moto.