Michael "Mick" Doohan

 

 

A Brisbane sulla Gold Coast Australiana il 04/06/1965 nasce un eccezionale pilota che risponde al nome di MICHAEL “MICK” DOOHAN . Non era bellissimo in sella ma guidava quei mostri di potenza da 200 cv per 115 kg che erano  le 500 2tempi in maniera magistrale. In tanti negli anni hanno provato a batterlo e qualche volta ci sono anche riusciti ma la maggior parte delle volte, quando sventolava la bandiera a scacchi il vincitore era lui .

 Il curriculum di questo magnifico pilota parla di 5 titoli mondiali consecutivi vinti  tutti su Honda (1994-1998) di 54 GP, 95 podi, 58 pole position e 46 giri veloci fra i vincitori nella massima categoria solo Agostini e Rossi gli sono davanti.

Ma forse più che per le sue vittorie Doohan andrebbe ricordato per essere risorto dalle sue ceneri come l’araba fenice e tornato a nuova vita dopo un brutto infortunio, più bello e più forte di prima e se la fenice incantava le divinità  con il proprio canto con quello del suo motore Mick incantava le platee.

Dopo un inizio con cross, dirt track, flat track viene convinto quasi controvoglia dal fratello maggiore Scott a provare la velocità e ne rimane folgorato .

Viene corteggiato dalla Dea della velocità, le emozioni, la passione che prova con lei sono nutrimento per il suo animo e rafforzano il suo spirito, i due si giurano eterno amore e passano di vittoria in vittoria nei vari campionati Australiani fino ad arrivare all’ esordio sulla scena mondiale.

L’esordio, datato 1988, avviene non nel mondiale GP ma in quello superbike con una Yamaha e l’inizio è fenomenale, su quattro manche alla quale partecipa ne vince tre.

Viene così notato dalla Honda che lo ingaggia per la stagione '89 nel mondiale GP sulla NSR500 ufficiale al fianco di Gardner e Lawson.

Da debuttante di lusso nella sua prima stagione MiCK  però non esalta, termina il campionato in nona posizione con un solo podio conquistato ad Hockeneim facendosi notare più per lo stile particolare (sembrava avvitato alla moto) che altro, ma già nella stagione successiva arriva la prima vittoria (Ungheria) e si vedono i primi duelli in pista come quello al cardiopalma con Gardner in Australia. Davanti al proprio pubblico i due centauri non si risparmiano volendo ognuno primeggiare sull’altro, Mick contro Wayne, il vecchio contro il nuovo che avanza, il ribelle contro il ragazzo della Gold Coast, Mick termina secondo in una gara che sembra non finire mai, battuto con l’onore delle armi dal vecchio leone di Wollongong .

In totale nella stagione '90 saranno cinque i podi con una vittoria, due secondi e due terzi posti piazzamenti che varranno al centauro australiano il terzo posto in classifica generale. Migliorerà ancora l’anno successivo quando sarà secondo battuto da Rainey per nove punti (uno solo senza gli scarti) e in cui terminerà 14 delle 15 gare sul podio con tre vittorie, sette secondi e quattro terzi posti.

Nel 1992 è un rullo compressore, delle prime sette gare della stagione ne vince cinque e nelle restanti due termina al secondo posto!

In campionato ha quasi il doppio dei punti di Rainey (secondo in classifica)  e sembra destinato a diventare campione con largo anticipo ma un’ amara sorpresa lo attende nell’ università del motociclismo. In quel di Assen un caduta gli procura la frattura scomposta di tibia e perone della gamba destra. Decide di farsi operare in loco  per accorciare i tempi di recupero, ma qualcosa va storto, l’operazione è eseguita male, le cure somministratogli  sono sbagliate e Mick rischia seriamente l’amputazione della gamba.

Ed è ha questo punto che la storia di Doohan diventa leggenda una di quelle storie da raccontare ai nipoti davanti ad un camino acceso in una sera d’inverno .

Viene contatto il Dottor Claudio Costa (quello della clinica mobile), che effettua un raid degno delle migliori  forze speciali per sottrarlo ad un destino che sembrava già scritto. Rapisce il pilota dall’ ospedale dove è ricoverato, lo carica su un aereo e lo porta in Italia a Bologna, dove viene operato di nuovo e gli viene unita la gamba malata con quella sana, in modo che possa rinforzarsi e ricevere nutrimento.

Mick lentamente si riprende,  percorre quel cammino di sofferenza per prepararsi a diventare mito, leggenda, racconto per generazioni future.

Si presenta in pista ancora con le ferite sanguinanti, senza poter camminare se non sorretto dalle stampelle (per cercare di vincere quel campionato che stava dominando) nel penultimo gran premio della stagione in Brasile.

La strenua volontà di non mollare (pur se distrutto dalle fatiche e dal dolore) non porta punti, arriva dodicesimo venendo scavalcato in classifica da Rainey e due settimane dopo in condizioni ancora precarie non va più in là del sesto posto e dovrà cedere la corona  d’alloro a Rainey per due soli punti.

La sconfitta brucia fa male - forse più delle ferite - ma come l’araba fenice Mick rinasce dalle sue ceneri, sposta il comando del freno al manubrio perché la sua gamba destra offesa non può più effettuare quel movimento, intensifica ulteriormente il lavoro in palestra e dopo una stagione  che gli servirà da rodaggio si riprende completamente in quella successiva. Nel 1994 arriva finalmente alla vittoria del campionato del mondo!

Mick ha sconfitto draghi e fantasmi che alloggiavano nella sua mente da quel sabato di Assen 1992 ed è tornato più forte di prima. In quel 1994  trionfale l’Araba fenice conquista 9 vittorie, 3 secondi e 2 terzi totalizzando 317 punti (Cadalora secondo classificato si fermò a 174).

Si ripete nel 1995 con sette vittorie battendo il connazionale Beattie. Nel 1996 con 8 vittorie diviene campione per la terza volta regolando il compagno di squadra Crivillè e il nostro Cadalora ma le vittorie avrebbero potuto essere nove se in Australia un entrata garibaldina di Crivillè  non avesse atterrato entrambi servendo su un piatto d’argento a Capirossi la sua prima vittoria iridata nella 500 Gp.

Nel 1997 stabilisce il record di vittorie nella massima categoria tutt’ ora imbattuto con 12 primi posti.

Sono anni in cui le vittorie di Doohan sembrano facili, anni in cui le Honda dominano ma non si trova nessuno che riesca a ostacolarlo con continuità , Mick è impressionante, uno schiacciasassi ma nel 1998 trova sulla sua strada un debuttante di Lusso (vincitore di 4 campionati del mondo consecutivi in 250) come Max Biaggi che in sella ad una Honda simile alla sua lo impegna severamente fino al Gp di Barcellona quando incappa in una discutibile bandiera nera.

Vince così nel 1998 il suo quinto titolo consecutivo, anche se stavolta il gusto della vittoria è meno dolce di altre volte perché sente che non ha piegato l’avversario in pista ma a tavolino.

Il 1999 rappresenta l’ultima stagione per questo grande campione, in quel di Jerez la sua Honda dopo essere andata sulla riga bianca perde aderenza e lo spedisce contro un cartellone pubblicitario, il colpo è forte molto forte il centauro ha una profonda ferita alla schiena causata da un bullone che fuoriusciva , un polso rotto oltre ad essere pieno di botte.

Contro quel cartellone in quella giornata di maggio del 1999 terminò la carriera sportiva di Michael Doohan ma la sua leggenda era iniziata tempo prima in quel sabato di Assen del 1992 quando si ribellò ad un destino maligno che lo voleva inerte e sottomesso per tornare più forte di prima .

 

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