Personaggi che hanno regalato emozioni uniche agli amanti delle moto. Campioni che hanno scritto la storia del motociclismo di oggi e di ieri ed oggi stanno gareggiando sulle nuvole, insegnando agli angeli a piegare.

 

Doriano Romboni

Parlare di Doriano Romboni oggi fa male. Alla morte non si è mai preparati, per quanto si cerchi di accettarla e elaborarla, nella morte non c'è niente di bello, di eroico, essa lascia un grande, profondo vuoto e ci ricorda che non siamo padroni del nostro destino. Romboni è stato uno di quei Re senza corona del motociclismo, un campione cui mancò la fortuna, non certo il talento per poter scrivere il suo nome nell'albo d'oro, ma cosa più importante era una bella persona, una persona sincera, appassionata di cui sentiremo molto la mancanza. 

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Dave Simmonds

La stagione agonistica 2013 ha laureato meritatamente campione del Mondo della Superbike Tom Sykes su Kawasaki. Non parleremo però del veloce Tom ma, vi racconteremo di un altro pilota, Brittanico anch'essi, il primo che vinse il mondiale in sella alla moto di Akashi, un altro ragazzo che non conobbe la fortuna. La categoria era la stupenda 125cc, l'anno il 1969 e il pilota di quell'impresa leggendaria si chiamava Dave Simmonds.

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Bill Ivy

È recente l’anniversario della scomparsa di questo pilota che anche se ha avuto scritto il suo nome solo una volta sola nell’ albo d’oro è ancor oggi ricordato da tanti appassionati. Per l’ufficio anagrafe il suo nome era William David Ivy (Maidstone, 27 agosto 1942 –Sachsenring, 12 luglio 1969) ma per tutti era “Little Bill”.

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Gilberto Parlotti

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Esattamente il 9 Giugno 1972 il Tourist Trophy volle la sua vittima sacrificale di nazionalità italiana. Gilberto Parlotti era in testa alla gara della  125cc con la sua Morbidelli con oltre 30 secondi di vantaggio sul secondo, quando un banco di nebbia in quella giornata piovosa non gli fece vedere una pozza d'acqua sul tracciato. Fu con questo tranello, che il Mountain si prese un campione che quasi certamente avrebbe vinto il titolo quell'anno, regalando il primo mondiale a se e  alla Morbidelli. Parlotti entrò di diritto fra quei piloti che avrebbero meritato un titolo mondiale ma,  che non ebbero mai il privilegio di cingersi la testa con la corona d'alloro.

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Renzo Pasolini

paso

Fra i piloti che avrebbero meritato un titolo mondiale per capacità e spessore umano ma per una serie di coincidenze non hanno avuto l’onore di avere il proprio nome scritto nell’ albo d’oro, quello di Renzo Pasolini è sicuramente al primo posto. Renzo Pasolini  “Paso” è stato uno dei piloti più amati - forse il più amato in assoluto - dai tifosi per quel suo essere antidivo, per il coraggio e la generosità con cui in pista sopperiva alle mancanze del mezzo.

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Jarno Saarinen

jarno

Parlando di Jarno una frase viene immediata “Chissà dove sarebbe arrivato se….” Perché ci sono persone che hanno un dono e sembrano nate per fare quella cosa, e lui era una di quei privilegiati cui la natura aveva dato un talento straordinario per eccellere in un ambito e in maniera naturale. Jarno era nato per guidare e per fare il corridore di moto.

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Guido Paci

paci 

Nell'anniversario della sua scomparsa avvenuta ad  Imola il 10 aprile 1983, durante la seconda manche della 200 Miglia, vorrei ricordare un pilota, che attirò la mia attenzione la prima volta che lo vidi, perché la sua moto era particolare, diversa dalle altre. Incuriosito chiesi chi fosse, e mio papà disse: “Quello lì è Guido Paci uno che va forte!”. Quella risposta secca, stringata era portatrice di una profonda stima per chi con pochi mezzi e grandi sacrifici era capace di farsi valere in mezzo ai “mostri sacri”.

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