Personaggi che hanno regalato emozioni uniche agli amanti delle moto. Campioni che hanno scritto la storia del motociclismo di oggi e di ieri ed oggi stanno gareggiando sulle nuvole, insegnando agli angeli a piegare.
Un giorno di Gennaio di qualche anno fa, un grande uomo ha interrotto per sempre il viaggio nella terra che amava, in quella terra che lo aveva completato facendogli trovare la sua dimensione elevandolo a mito ed esempio. Sì, perché Fabrizio Meoni prima di essere un pilota è un esempio e la sua è una storia da raccontare.
Fra le tante storie ed avventure nel motociclismo, quelle che appassionano di più sono quelle che vedono per protagonisti persone geniali, cavalieri senza macchia e senza paura protagonisti di quel mondo delle corse che oggi non esiste più.
L'ardore della fantasia e dell'inventiva negli anni ha permesso di raggiungere ad alcuni intrepidi valorosi risultati che sembravano impensabili tenendo conto della pochezza dei mezzi di cui disponevano.
Nellla vita arriva per tutti il momento, il giorno in cui ti rendi conto che in moto si può morire, che per quanto si cerchi di esorcizzarla lo spettro della morte è sempre presente nelle competizioni e quando si materializza all' improvviso ci lascia sgomenti, con il cuore gonfio di rabbia e la testa pesante per le tante domande cui non troviamo risposta.
Motoemozione, raccontare le emozioni a due ruote e i loro protagonisti. Oggi tuttavia vogliamo scomporci e dar voce solo alla parola Emozione e rendere omaggio a uno sportivo in grado di far vivere alcune delle più grandi emozioni della storia dello sport. A 25 anni dalla sua scomparsa vogliamo dire Grazie al campione più grande di sempre: Ayrton Senna da Silva.
Tanti sono i piloti che hanno avuto un destino avverso e per questo non hanno mai potuto esprimere appieno tutto il loro valore, uomini che se avessero avuto miglior sorte avrebbero incrementato il loro bottino di vittorie e titoli.
Molti di questi campioni sono state vittime del TT, la competizione su strada più pericolosa al mondo. L'isola di Man, quella dei folletti dispettosi e dei gatti senza coda, il 25 agosto 1966 segnò la fine della carriera sportiva di uno dei più forti ed amati centauri italiani, Tarquinio Provini.
Su come nasce la passione, di come nascono gli amori si potrebbe aprire un dibattito filosofico. A volte questa passione nasce nelle mura domestiche altre a seguito di un incontro, quella figura che avrà poi un nome definito: mentore. Un personaggio che porta a sognare, immaginare e ti condurrà alla ricerca di qualcosa, un qualcosa che prima non conoscevi. Sarà quella ricerca, quel viaggio che farà crescere, maturare permettendo di trovare la propria identità.
Un giorno di Gennaio di qualche anno fa, un grande uomo ha interrotto per sempre il viaggio nella terra che amava, in quella terra che lo aveva completato facendogli trovare la sua dimensione elevandolo a mito ed esempio. Sì, perché Fabrizio Meoni prima di essere un pilota è un esempio e la sua è una storia da raccontare.