Zontes 310 T2. La crossover che non ti aspetti

Zontes 310 T2. La crossover che non ti aspetti

Abbiamo recentemente provato due 125 della casa cinese Zontes. Abbiamo apprezzato oltre che un rapporto qualità prezzo di assoluto valore la cura dei dettagli, il design e una serie di particolari di primissimo valore. Ci sono piaciute talmente tanto che abbiamo voluto alzare l’asticella e provare la piccola crossover dalla casa cinese  la  310T2.

A livello estetico, si può affermare che in casa Zontes si sia preso spunto da qualche marchio conosciuto ed apprezzato ma la moto ha comunque una propria personalità e non è la scopiazzatura di qualcosa già presente sul mercato.

Fatto questo appunto, la crossover Cinese equipaggiata con un monocilindrico da 312 cc da 35cv (che condivide con gli altri modelli della gamma), è bella da vedere se poi aggiungiamo il fatto che è guidabile anche dai possessori di patente A2, un prezzo contenuto (poco più di 5000 euro), finiture e dotazioni tecniche di ottimo livello rendono questa proposta decisamente interessante.
Una motocicletta capace di catturare gli sguardi, spesso incuriositi dei tanti che l’osservano cercando di coglierne i dettagli.
Dettagli e qualità degni di una moto europea ma con alcuni particolari che si trovano solo sui modelli premium di quest’ultime.
Dotazioni da moto di categoria superiore per questa motocicletta che offre il sistema di accensione keyless a braccialetto, plexiglass regolabile elettronicamente su due posizioni, apertura serbatoio e sella anch’essi elettrici, blocchetti retroilluminati, leve regolabili, sistema di illuminazione completamente full led, frizione antisaltellamento, due mappe di controllo motore (economy e sport), cerchi a raggi perimetrali con pneumatici tubeless e un bel quadro strumenti Tft con possibilità di scelta fra quattro differenti grafiche e che offre ogni informazione necessaria, persino quella della pressione degli pneumatici.

In sella, la seduta posta a 830 mm mi permette di toccare agevolmente a terra con entrambi i piedi (io sono alto 183cm, chi è sotto al metro e 70 cm potrebbe avere qualche difficoltà) e la moto fin da subito si dimostra facile anche negli spostamenti da fermo.
In movimento la moto è comoda, la sella è sufficientemente imbottita e la triangolazione fra pedane e manubrio ottimale.
Il motore monocilindrico raffreddato a liquido da 312 cc da 35 cv 9500 giri erogante una coppia di 30 Nm a 7500 fa il suo lavoro in maniera onesta, l’erogazione è lineare e non strappa , cambio (a 6 marce) e frizione lavorano al meglio con innesti sempre precisi e senza impuntamenti.
Grazie alla possibilità di avere 2 mappe motore è possibile ridurre anche i consumi in modalità Economy.
Questa piccola tuttofare è proprio divertente e semplice da guidare, anche chi è alle prime esperienze di guida non troverà difficoltà, i 200kg in ordine di marcia non si avvertono, si presta bene in svariati contesti, dai trasferimenti in autostrada dove il cupolino regolato nella posizione alta offe un buon riparo a spalle e busto alle non impegnative strade bianche/off road leggero dove la posizione in piedi assicura buon controllo e il serbatoio da 19 litri di capienza non infastidisce, alla facilità di districarsi in mezzo al traffico urbano fino a qualche bella strada con curve da pennellare, poche incertezze, grande versatilità che risulta essere uno dei maggiori pregi
La velocità massima è poco più di 160 km/h indicata dallo strumento, la rapportatura è corretta anche se il motore gira abbastanza alto e a nostro avviso complice la ridotta cubatura e la non elevata potenza il viaggio in 2 va limitato a tragitti medio/brevi, insomma non è forse la moto più adatta per un turismo a 2 di lunga tratta.
Nel misto ad andatura allegra la moto scende bene in piega ed è da apprezzare il buon lavoro della forcella anteriore mentre quando si vuole esagerare il monoammortizzatore posteriore regolabile tende ad andare un poco in crisi ma qui errore nostro nel non adeguarlo alle nostre esigenze.


L’impianto frenante con all’anteriore un disco da 310 mm che avremmo preferito più incisivo e al posteriore con un disco da 240 mm è dotato di sistema ABS Bosch 9.1 , ed è anch’esso prodotto in casa come gran parte della componentistica cosa che permette di lavorare su economie di scala e poter uscire con soluzioni che se esternalizzate farebbero lievitare sensibilmente il prezzo finale se sommassimo tutti i dettagli 

Tags:

Comments

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *