Intervista a Romano "Fenny" Fenati

Oggi abbiamo il piacere di porre alcune domande al pilota che incarna l'antitesi allo strapotere spagnolo, un ragazzo che fin dal suo esordio nel Mondiale ci ha regalato emozioni e ci ha fatto sognare, giovane centauro ma maturo, metodico e calcolatore come il più consumato dei campioni.

 Ecco a Voi Romano"Fenny" Fenati. Per rompere il ghiaccio, facci un'analisi sulla tua passata stagione; sei soddisfatto? Si posso dire di essere molto soddisfatto della stagione conclusa. Ho conquistato una vittoria ed ho gareggiato spesso per le posizioni che contano. Posso dire che la stagione del debutto è stata un'esperienza unica nel suo complesso.

Hai avuto un inizio di stagione folgorante, mentre la seconda parte non è stata allo stesso livello, che spiegazione ti sei dato? Ritengo sia normale. Sebbene venissi da qualche esperienza in alcune piste europee, nel Mondiale si gareggia in piste che non avevo mai visto e pertanto l'inesperienza si paga. A questo mettici anche i viaggi lunghissimi e stressanti che per me hanno rappresentato una realtà nuova e dei ritmi a cui comunque mi sono adattato.

Cosa ti porti dietro come bagaglio di esperienza e sensazioni dal primo anno di mondiale, per affrontare al meglio la sfida di quest'anno? Ora posso dire di avere quell'esperienza che nel primo anno non avevo, sia per quanto riguarda le piste ma anche per il tasso agonistico della categoria che è elevato, visto il calibro dei miei avversari.

Quali sono i tuoi obbiettivi per la stagione 2013? Sicuramente riconfermare quello che ho fatto di buono nel 2012, sia in termini di prestazioni che di risultati, poi cercare possibilmente di migliorare...

Cosa ti ha emozionato di più durante il tuo percorso agonistico? Io ho iniziato con le minimoto, poi con il Campionato Italiano Velocità e poi in quello spagnolo. Passare nei vari campionati e veder crescere la consapevolezza dentro di me di poter davvero arrivare a correre nel campionato del mondo, questo è stato emozionante.

I campionati che hai disputato sono stati una buona scuola, ti hanno preparato per affrontare il Mondiale? Tutto il percorso, prima le minimoto e poi la giovanile dei campionati della Federmoto è stato una splendida palestra per crescere e farmi trovare pronto per il Mondiale.

Secondo te, il Circus del Mondiale è un mondo che soffoca chi lo vive, è difficile psicologicamente? Ritengo che ogni ambiente abbia i suoi pregi e i suoi difetti. Il Mondiale è un mondo che bisogna conoscere ma, una volta prese le misure, ritengo sia sufficiente adottare determinati comportamenti corretti per renderlo simile a tanti altri ambienti lavorativi con i loro tassi di stress. Fa parte dell'esperienza da fare.

Oramai si parla di piloti-manager, intenti più a sedersi attorno ad un tavolo per acceaparrarsi sponsor per poter fare ciò che gli piace e che gli riesce meglio, invece di essere ingaggiati per le loro virtù, tu come ti poni a riguardo? E' una questione che non mi tocca e personalmente non mi pongo in nessun modo. Ho 17 anni e mi diverto a correre.

Oggi se a 16 anni non si ha già vinto qualcosa si hanno poche possibilità di emergere. Quanto è esasperato l'ambiente? A volte si sente dire che in passato c'erano maggiori possibilità e venivano concesse più opportunità mentre oggi, è tutto estremizzato. Dal mio punto di vista l'ambiente non lo trovo affatto esasperato. Il nostro è uno sport selettivo e si basa su un concetto molto semplice: conta chi vince.

Che rapporti hai coi tuoi colleghi, come sono i rapporti tra voi piloti ? Dopo questo primo anno di attività tra i piloti del Mondiale posso dire di avere rapporti ottimi con i miei colleghi, c'è grande rispetto e simpatia verso tutti.

Il casco rimarrà per sempre bianco e perchè? E' una decisione che ancora non ho maturato, non so se il casco rimarrà per sempre bianco.

Il nostro sito parla di emozioni, tu che emozione vorresti vivere in futuro? Beh..lottare per un Titolo mondiale sarebbe una bella emozione.

Un sincero grazie ed un imbocca al lupo per l'avventura 2013, facci sognare ancora. Ciao Fenny

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