Intervista a Giovanni Di Pillo

 

Il bello dell'Eicma oltre alla possibilità di vedere bellezze a due ruote e due gambe, assistere a spettacoli e show è quello di poter incontrare e stringere la mano a personaggi che vedi o senti solo in tv. E' proprio la voce che ha fatto emozionare molti appassionati delle due ruote che abbiamo avuto la fortuna di incontrare.

The voice of Superbike, Giovanni Di Pillo con capello e occhiali scuri si aggirava nei padiglioni dell'Eicma, ne abbiamo approfittato per porgli qualche domanda per conoscere il suo punto di vista e sentire le considerazioni. Come valuti l’acquisizione Dorna della Superbike ?  Uno scandalo, una vergogna.

Che cambiamenti ti aspetti?  Quelli che hanno già detto e deciso: ammazzare la superbike e far diventare una superbike la moto gp.

Il passaggio su mediaset rischierà di commercializzare e snaturare  la Superbike? No….finalmente la SBK avrà quella visibilità che merita, con  una vetrina adeguata al prodotto, un prodotto fantastico che finalmente avrà una televisione di serie A dopo aver avuto per 25 anni una televisione di serie C. La televisione ha un ruolo determinante, se pensi che in Inghilterra la BBC trasmetteva contemporaneamente motogp e  SBK e questa spesso faceva più ascolti. Da noi questo difficilmente  potrà verificarsi perché non ha alle spalle 10 anni di Valentino e Italia 1 ma finalmente avrà la vetrina che si merita.

A tuo avviso la voce chi dovrebbe essere? Giovanni di Pillo.

E con il supporto di ? Al tuo fianco chi ci vedi ? Nessuno.  L’hanno inventato loro “al tuo fianco”. Io al mio fianco non avevo nessuno, ogni tanto mettevo in cabina qualcuno perché volevo fumarmi una sigaretta, ma il telecronista se ha qualcuno al suo fianco si deconcentra. Stiamo parlando di una cosa di 1 ora e non c’è bisogno di qualcuno "che spieghi". Il ruolo del telecronista non deve essere quello di spiegare, deve commentare quello che succede, non deve giudicare né spiegare.

Internazionalizzazione del campionato, gp a Mosca e ora si parla di India, opportunità o discriminante per le squadre minori in termini di costi? La vedo come una sciocchezza andare alla ricerca di nuovi mercati in paesi che non hanno nessuna tradizione motociclistica. A me le gare in  Qatar fanno morire dal ridere. La moto è nata in Inghilterra, in Europa e poi si è trasferita in Giappone e negli Stati uniti e lì dovrebbero correre. Che opportunità di mercato possono esserci per paesi con 36 giorni di percorribilità delle strade senza ghiaccio? Se pensi che la filiale di Mosca della Yamaha vende un numero minore di moto rispetto alla filiale di Monza alcune domande nascono spontanee. Il motociclismo è Germania, Italia, Inghilterra Giappone e Stati uniti. Per me è inutile andare a cercare nuovi mercati, non è un prodotto da vendere, non è un business. Cosa c’entrano con il motociclismo  fondi di investimento, società off-shore e speculatori finanziari?  Il motociclismo  è uno sport. Lo sport deve andare dove è nato e ha le sue tradizioni, sessant’anni di tradizione e 25 la SBK. Però gli organizzatori devono sopravvivere…

SBK-Motogp sappiamo quali sono i punti di forza della SBK, concentrandoci sulla criticità. Ritieni anche tu che l’elemento discriminate rispetto alla motogp sia una minor professionalità? Mi riferisco al fatto che alcuni team lasciano a casa piloti e meccanici magari perché a metà stagione non raggiungono obiettivi di budget. Per forza di là pagano Irta e la Dorna.

Come sopperire a questo gap ? Portando Valentino di qua. Perché è lui il motore della motogp, non è l’organizzatore, non è lo spettacolo offerto è Valentino il fenomeno mondiale che ha trasformato la motogp da sport di nicchia a sport planetario. Portami Valentino in SBK e vedi che anche l’organizzatore trova i fondi necessari per colmare questo gap.

Quindi dopo Valentino? Chi è il campione del mondo di sci ora ? Nessuno lo sa. Tornerà come prima, uno sport di nicchia ed i diritti televisivi costeranno 1500 lire…non euro. Il fatto è che un signore che ha goduto di questi introiti miliardari non li ha investiti per fornire un prodotto in grado di supportare al dopo Valentino. Quello che ha fatto, e i risultati sono sotto gli sotto gli occhi di tutti, è stato quello di far abbandonare case ufficiali dal campionato portando una griglia con schierate 8 moto ufficiali, perché le Ducati sono di serie B, per un totale di 12 motogp ed ha dovuto inventarsi le CRT, delle moto che sono delle superbike depotenziate per non rendere lo spettacolo ridicolo.

Restando in quello che sono i gestori e gli organizzatori di questo campionato, come giudichi, considerando gli ultimi episodi, l’operato della Safety Commission ? Alcuni frasi o comportamenti possono far pensare ad una forma di assoggettamento a  Ezpeleta ? Io vengo da un mondo in cui si correva su piste con rotaie, su aeroporti dismessi, in curvoni come Salisburgo, abbiamo fatto passi avanti da giganti. Non si corre più a Suzuka, la pista ufficiale della Honda. Il loro operato a mio avviso è corretto. Non vedo intromissioni o inquinamenti da parte dell’organizzatore, di Uncini mi fido ciecamente, è una persona onesta.

E quando ha detto che la colpa è stata di Hayden che non si è buttato dalla moto? Ogni caduta ha la sua dinamica, la sua storia, lì un pericolo oggettivo non l’ho riscontrato. E’ stata una serie sfortunata di cause. Anche in quel caso il commentatore non deve essere giudice, né arbitro né l’istigatore di processi né tanto meno il depositario della verità assoluta. In quel caso: grande incidente, per fortuna non si è fatto nulla, ciao. CIAO.

Valutazione Rossi/Ducati? Responsabilità di Valentino? Avete mai visto una Ducati vincere o andare a podio mentre Valentino faceva quinto? Io no.

Non parlo tanto di risultati mancati, quanto di un progetto mai decollato. L'arrivo del miglior collaudatore al mondo avrebbe dovuto risolvere le criticità della casa italiana. Il migliore collaudatore per un anno è stato obbligato a correre con una moto senza telaio perché casualmente alla fine di quell’anno doveva essere presentata quella moto come la nuova moto di produzione. La Panigale è frutto della famosa Desmosedici senza telaio giudicata molto difficile da Melandri, Capirossi, Bayliss, tranne Stoner. Si è ritrovato su una moto con cui era impossibile andare, l’anno dopo, cioè quest’anno, hanno costruito un telaio ma poi si son fermati lì.

Possiamo dire che è mancata una politica di investimenti? Investire? Con l’appoggio del più grande sponsor? Forse non è stata in grado di indirizzare gli investimenti.  A mio avviso in Ducati hanno perso la strada. Una azienda verticistica, tipicamente italiana, che ha creato delle lobby interne con Preziosi e Domenicali. Avete mai visto un capo progetto che rimane al suo posto dopo due anni di disastro così? Io mi ricordo  di un Kanazawa che dopo 6 mesi che Valentino vinceva con la Yamaha è stato mandato alla direzione scooter. Io ho visto il capo supremo BMW andare via perché dopo investimenti milionari i primi risultati BMW sono arrivati da un team esterno. In Ducati le cose sono andate diversamente, Preziosi e Domenicali sono rimasti al loro posto,  Valentino  è andato via.

Il cambio di proprietà come la vedi? Una perdita che ha radici lontane. Dopo Castiglioni la società è passata prima a dei Texani che non so quanto capiressero di moto poi a Bonomi che l’ha vista solo come un business. E’ lo spirito e la passione quello che manca, quello di Castiglioni, quello spirito che oggi puoi ammirare allo stand MV con Giovanni ed una moto meravigliosa ed un sogno: le competizioni.

 

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